venerdì 25 settembre 2015

E domani ?



   Piove, alle 6. Resto a letto ad ascoltare la pioggia. Poi dalla finestra di legno entra una strana luce; salto giù dal letto e corro fuori in mutande con la macchina fotografica accesa. Una colonna di nuvole ocra illuminate dal sole, che poi scompare di nuovo. Appena in tempo.




La colazione la faccio con la candela accesa, perchè la luce elettrica violenterebbe questo silenzio, questa atmosfera.



   Lavo a mano col sapone da bucato le t-shirt che ho sudato sull'Etna, le stendo fuori. Guardo qualcosa su internet, poi riparo la cassetta del water che non funziona riuscendo a farlo a costo zero, cioè senza interpellare idraulici. Era una sciocchezza, tutto sommato.

   Per pranzo scaldo due fette di petti di pollo e ci associo un'insalata dell'orto che è ormai in declino ma continua a dare. Per frutta, uva del pergolato le cui foglie stanno assumendo quella tinta giallo-ruggine tipica dell'autunno.

  Dopo pranzo dormo un'ora perchè ho ancora sonno arretrato risalente all' escursione all'Etna. Poi decido di dare un'occhiata a una contrada di montagna a quindici chilometri da qui; c'è un monte roccioso interessante di 1300 metri, si chiama Monte Cucullo - vorrei raggiungerne la cima ma non ci riesco perchè ci sono recinzioni dappertutto. Ma non importa, sta arrivando di nuovo vento e pioggia, e persino una bella nebbia fitta. Il paesaggio sembra molto scozzese.
Metto la giacca impermeabile e faccio ritorno.

  Investo 4 euro e 50 in due arancini e una bottiglia di birra fredda di frigorifero e porto tutto a casa dove mangio e ascolto radioTre, che subito faccio tacere perchè c'è un tale che fa l'intellettuale e continua a fare citazioni e parla tutto affettato e autocompiaciuto.

Off, bello !

  Guardo fuori dalla finestra i paesi illuminati, l'isola su cui stamattina incombevano le nuvole adesso è una sagoma scura nel mare, sulla quale un faro giallo lampeggia intermittente, lontano.

Sistemo le quattro foto di oggi con i soliti software, ridimensiono le immagini ottenute e le carico sul blog.

Vado a letto e leggo un romanzo di Pietro Chiara preso alla biblioteca comunale, dove pare che io sia uno dei pochi frequentatori.

E domani ?
Domani: ancora.




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