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La ricorderanno in pochi questa foto. Risale a un post di agosto 2012; i primi giorni in campagna, i primi giorni di una nuova vita - un paio di scarpe.
Un paio di scarpe con cui ho fatto di tutto, qui. Arrampicato su alberi, in giro per boschi, per sentieri scoscesi; una marea incalcolabile di lavori di ogni genere.
MIRACOLO #1.
Mi piacerebbe dire che quelle scarpe tecniche, comprate tre anni fa in un negozio locale, comode, leggere, dalla tenuta perfetta, quasi indistruttibili, e udite udite, fabbricate in Italia, sono ancora in commercio: ebbene eccolo il primo miracolo: lo sono ancora ! Ecco il paio nuovo, acquistato oggi:
Dico questo perchè normalmente succede che quando si reperisce un articolo ben fatto, solido e soddisfacente, che ci calza su misura... si può essere quasi certi che nel giro di un paio d'anni sparirà dalla circolazione e vi sentirete dire che "l'azienda ha chiuso" o che "non lo fanno più" o che "ce n'è uno migliore" ( che però per voi farà del tutto schifo e sarà inadatto ).
E' il caso delle scarpe Arpenaz500 prodotte da Decathlon, che parevano fatte sul calco del mio piede, e che puntualmente sono sparite da tutti i negozi.
Per questo, aver ritrovato questi scarponi tecnici lo reputo un miracolo.
MIRACOLO #2
Secondo miracolo: ho reperito la mia misura, che è il 41.
Adesso stiamo proprio esagerando; non riesco quasi a crederci! Ogni volta che trovavo la scarpa che cercavo... c'erano tutte le misure tranne la mia: il 40 o il 42, più un numero impressionante di calibri 45 e oltre. Naturalmente in questo caso mi sentivo dire dal commerciante di turno che "il 41 è temporaneamente esaurito ma arriverà a breve" ( cioè mai ) e persino che... "bè in effetti 41 che ha lei è una misura un po' strana..." ( ma và, non mi ero accorto che la popolazione italiana ha i piedi dei watussi o dei Giganti di cui narra la Bibbia).
MIRACOLO #3
Terzo miracolo: gli scarponi, della Grisport, risultano fabbricati in Italia.
Ovviamente questo darà fastidio a tutta la massa di progressisti-terzomondisti-fan della globalizzazione i quali al tempo che fu hanno parteggiato per il made in China e -sebbene un po' scornati- continuano a farlo seppure in sordina. Sarà che costavano anche 50 euro meno, ma degli scarponi analoghi che risultavano fabbricati in Ucraina e che avevo provato personalmente, avevano la stessa tenuta di un paio di sci su una lastra di ghiaccio ( per leggere la scritta "made in Ucraina" era necessario un microscopio elettronico a scansione ). Evviva, esistono ancora le scarpe italiane!
MIRACOLO #4
Quarto miracolo: il tempo che è passato, da quel primo paio di scarpe. Sono ancora qui e francamente non so se sono cambiato. Non so neanche se voglio farlo. Sono sempre intollerante, pronto a incazzarmi, sempre spigoloso, sul chi vive. Sempre un po' isolato, un po' misantropo. Sempre a fotografare tramonti, a inseguire albe, ad aprire cartine geografiche, a imprecare contro il troppo caldo e a impazzire di gioia per un cielo di nuvole arancioni spinte dal maestrale. Sbuffo per i lavori fisici da fare, ma poi li faccio anzi stra-faccio. E dicono che il risultato è buono. E per l'80-90% del tempo posso dirmi felice.
Ci sono stato tre anni in quelle scarpe; tre anni davvero speciali. Ci sono stati i miei piedi: grazie, piedi. Parlano di tante cose, quelle scarpe. Cose che non riesco a descrivere del tutto in questo post, che quindi termina qui. E' per tutte "quelle cose" che ho fatto, insomma, che sono stato contento di averle potute ricomprare uguali -non so se mi spiego- forse sì, forse no. Che importa?
Si tratta solo di un paio di scarpe ormai consumate, eccole -
in alto. Le Grisport mod. marrone Dakar Trekking,
numero 41, dopo tre anni d'uso intensissimo.
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