Tagliare l’erba alta e secca alla campagna di Lupolibero
richiede circa 12 pomeriggi. Faccio questo lavoro solo il pomeriggio perché
questa parte di montagna rimane più in ombra e il caldo è molto più
sopportabile. Da anni uso: decespugliare per prima cosa la zona attorno alla
casa, costituita da quattro lunghe rasole di terra destinate a orto e agrumeto.
Successivamente, entro fine Giugno, passo a falciare il resto del terreno ad
esclusione del noccioleto. Quest’ultimo viene ripulito ad Agosto per evitare
che le nocciole, da raccogliere tra fine Agosto e inizi Settembre, vengano
occultate da nuova erba cresciuta nel frattempo.
Decespugliare, o falciare, è un lavoro mediamente faticoso
ma altamente gratificante, dato che porta a un risultato immediato: la
proprietà diventa davvero un parco che comunica senso della cura. Qui però non
si ha a che fare con l’erbetta verde del nord Italia; i volumi della
vegetazione sono notevoli e il terreno stesso presenta zone in pendenza, muri e
ostacoli di vario tipo. Insomma, non è come falciare un campo di calcio, ampio
finchè si vuole ma piatto come un tavolo da biliardo -
La mia alleata, da anni e anni, è la decespugliatrice Honda
GX35. Non la cambierei per nulla al mondo. Alimentata a benzina e non a
miscela, si avvia senza dare problemi - mai. La resa è straordinaria, anche in
termini di consumi. Il suo motore a quattro tempi sembra progettato da
un’intelligenza aliena superiore ( in questo caso, giapponese ). Lo strumento
non ha neanche un peso eccessivo, anche se dopo quattro ore di lavoro un po’ di
affaticamento alla schiena si comincia a sentire.
Per il taglio dell’erba sul mio terreno uso il coltello a due braccia.
Riservo invece il filo di nylon per il “mantenimento” fine di certe aree, come
l’orto. Il miglior filo che ho usato è quello a sezione quadrata della
HURRICANE. Altri, pur vantati dai commercianti, li ho trovati scadenti e facili
a rompersi. Il coltello che uso è quello della FORESTAL, lunghezza 30 cm
spessore 2 mm. Esistono altre due versioni, una più grande e una più piccola.
Quella più grande è inadatta alla potenza della mia macchina; quella più
piccola è poco produttiva.
L’uso della decespugliatrice richiede un po’ di esperienza e
come già detto, una schiena relativamente forte. I dispositivi di sicurezza da
utilizzare sempre sono:
- la visiera a rete per proteggere la faccia
- guanti da lavoro, possibilmente
antivibrazione
- la cuffia per attutire il rumore
insopportabile e stressante emesso dalla macchina
- i parastinchi per evitare di essere colpiti
da pietre auto-proiettate dal coltello
- i paraginocchia, per lo stesso motivo
Da queste parti molti fanno a meno di queste accortezze; al
limite usano solo la visiera. Il motivo risiede in una certa stupida
spavalderia del tipo “al maschio nato e cresciuto qui gli incidenti non
succedono”. Io per esperienza personale raccomando invece di usare sempre anche le protezioni per gli arti inferiori: l’unica volta, dico l’unica, che per pigrizia non le ho
indossate, mi sono beccato una pietra sull’osso del ginocchio sciancandomi per due mesi, e
dio solo sa come non si è rotto nulla. So anche di un tale che ha perso un
occhio a causa di una pietra che la macchina gli ha scagliato in faccia.
Contenti voi…
Oggi ho lavorato per quattro ore; il clima era splendido: 24
gradi e un venticello piacevole. Ho falciato ampie zone a valle della
proprietà, dove si trovano alberi di limone, agrumi e ulivi secolari. Mancano
ancora due giorni e ho finito. Il noccioleto lo lavorerò in seguito, come
accennato sopra.
Quando termino, guardo e riguardo il lavoro fatto; non
riesco a staccare gli occhi dalla terra ripulita. Poi il sole scompare dietro
la montagna, segno che sono le sette di sera. Riporto a casa la Honda ancora
calda, mi cambio, mi faccio una doccia, bevo un bicchiere-premio di vino,
accarezzo i gatti che mi sono venuti incontro e mi preparo alla meritata cena. Ma
prima dò un’ultima occhiata al terreno, dalla finestra. Sì, sembra proprio un
parco: il nostro parco strappato all’incuria, una piccola fetta di Trentino
trapiantata in Sicilia, lo dico con orgoglio. Che soddisfazione, gente !
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