lunedì 13 giugno 2016

Orto 2016 e vari lavori di campagna.






     Come ogni anno, abbiamo avviato l'orto di Lupolibero. Dopo aver zappato a mano l'area di terreno dedicata, abbiamo acquistato e piantato: prezzemolo, basilico genovese, melenzane, sedani, insalate Canasta e i favolosi pomodori Murano F1, una varietà comprata per errore l'anno scorso, rivelatasi una bomba.
Le sole piante di fragole, tutte sopravvissute all'inverno, hanno ricevuto in premio una dose di concime biologico ricavato da lana di pecora.






     Il lavoro sull'orto è stato intervallato dalla riparazione di muretti a secco parzialmente crollati. Questi muri erano stati probabilmente realizzati agli inizi del 1900, e metterci mano è sempre emozionante. Uno di questi sovrasta la vasca di irrigazione del terreno. Da quest'ultima, ieri pomeriggio, ho rimosso metri cubi di orrende alghe e fanghi puzzolenti. Un lavoro ingrato durato oltre due ore. Chi desiderasse i fanghi per trattamenti di bellezza può richiedermeli: un barattolo da 500g costa 50 euro, spedizione gratuita -



sopra e sotto: la gloriosa Micra trasporta-massi
e la riparazione di un pezzo di muretto crollato;
in primo piano, parte della grande vasca di irrigazione ancora da bonificare
da alghe e fanghi.





     Questo lunedì mattina, dal cielo incerto e vagamente piovoso, è stato infine dedicato alla posa della paleria di sostegno di pomodori e melenzane. Le file di doppie canne servono per l'appunto a tenere in piedi le piante in accrescimento. Tutto questo mentre c'è chi se la dorme in tutte le posizioni possibili...





in alto: gli unici che si rilassano in campagna sono loro due:
"frate e sore, core e core"



     Intorno alle 10 ho fatto una pausa frugale con pane di casa, un'arancia e formaggio pecorino locale, prelibatezza che a breve verrà a mancare in prossimità della stagione estiva.






Le restanti due ore sino a mezzogiorno le abbiamo impiegate trasferendo dalle cataste all'aperto alla legnaia, qualche centinaio di chili di legna di nocciolo che brucerà in stufa il prossimo autunno ( non vedo l'ora ! ).



     Nel pomeriggio andremo a ripulire il pozzetto di decantazione da cui parte, a monte, il tubo che riempie la vasca di irrigazione. Una vicenda complessa che cercherò di spiegare e se possibile documentare nel prossimo post.







2 commenti:

  1. Miiii! Sto meglio in ufficio! :D
    Seriamente: penso che io nei tuoi panni ,scansafatiche come sono, non mi terrei attivo come invece fai tu. E finirei apatico e accidioso con una pancia così.
    O forse è la routine quotidiana che mi predispone all'accidia: se non dovessi lavorare magari riuscirei ad avere quello sprint psicologico, quell'entusiasmo...che invece a fine giornata mi manca.

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    1. La mia energia vitale non è delle più alte, in media. C'è gente che ha davvero "una marcia in più", e francamente li invidio. Tuttavia, i lavori di campagna danno molta molta soddisfazione, una volta terminati. Questa soddisfazione io non ce l'avevo affatto nel mio precedente lavoro da dipendente, ed essa - proprio a fine giornata - spinge a "dare" ancora in giorno dopo. La campagna è fatta per gente che ama la precisione, il mettere ordine, il "mettere a posto", perlomeno finchè custodisci (non possiedi) la terra durante la tua vita

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