giovedì 4 agosto 2016

In tenda alle Rocche del Crasto, Nebrodi. Una straordinaria location per la foto di paesaggio.





Magnifica escursione alle Rocche del Crasto. Le Rocche sono un complesso di montagne calcaree risalenti al mesozoico, poste a una quota di circa 1200 metri nei Nebrodi orientali. Sono una location spettacolare per la foto di paesaggio e costituiscono a mio modesto parere una delle mete più interessanti dell'intero parco regionale.




Contrafforti delle Rocche ripresi dal paese di Longi (ME), ad est di esse.

     Attacco la salita da Portella Gazzana, m.980, alle 4 del pomeriggio. Ho uno zaino pesante come un macigno: tenda, saccoletto, materassino e attrezzatura fotografica completa. Fa caldo più di quanto pensavo e non posso permettermi il lusso di fermarmi neanche un secondo: vengo subito assalito da tafani; quest'area è regno incontrastato di mucche, cavalli, pecore e capre, ed essendo in piena estate gli insetti molesti non mancano di certo. Ho anche indossato come sempre i pantaloni lunghi per evitare il pericolo-zecche.

Salgo di buona lena, up up up. Sino al passo che immette all'altopiano delle Rocche, dove gli insetti magicamente non mi tormentano più e dove posso rinfrescarmi all'abbeveratoio delle Sette Fontane, sempre generoso in ogni stagione.




sopra e sotto: in cammino sull'altopiano delle Rocche del Crasto;
 un'immagine molto estiva della Rocca Est, detta 'Rocca che parla' 
perchè produce una eco ritardata molto divertente.




     Indugio qualche minuto all'abbeveratoio, insieme a quattro ragazzine Scout accampate poco lontano, nei pressi del rifugio Casa del Sole; mi dicono che in totale sono in tredici - maschi, femmine, una guida e un cane. Provengono dal Lago Maulazzo e hanno percorso parte della Dorsale dei Nebrodi per arrivare sino a qui. Mi complimento e vado oltre - la mia meta è la sommità di una delle Rocche, dalla quale voglio fotografare tramonto e alba.



La postazione che trovo è davvero magnifica: in cima c'è giusto lo spazio pianeggiante per la mia tenda, e l'ambiente è assolutamente incontaminato. In alto volteggiano uccelli rapaci, mentre numerosi asini brucano la magra erba incuranti della mia presenza.

Il tramonto, reso grandioso da masse nuvolose, mi impegna per quasi un'ora.

La pista principale fotografata dalla Rocca dove mi sono accampato.
I colori del tramonto alle Rocche del Crasto.


Le nuvole filtrano sempre di più la luce del sole; l'atmosfera diventa surreale, d'alta montagna - nella vallata riecheggiano le urla dei pastori che richiamano le greggi. Scatto foto "impossibili" e di grande suggestione; poi soddisfatto mi siedo su una roccia a pochi metri dalla tenda e consumo la cena immerso nella foschìa.







Un'orgia fotografica senza precedenti, vero ? E non è ancora finita:



The dinner !


Faccio sloggiare un ragno enorme che si era infilato nella tenda e stanotte vorrebbe camminare con piacere sulla mia faccia; accendo la lampada a led, ascolto musica, leggo e poi dormo. La notte è fresca ma non fredda - sento campane di pecore a distanza, e ogni tanto ragli d'asino.

Sveglia alle 5 e 30. L'alba arriva presto e non voglio perderla. Esco fuori dalla tenda ancora col buio e mi trovo davanti cinque silhouette d'asini che mi fissano, poi si allontanano spaventati.

L'alba, dicevo, eccola:



Il sole si alza ma non scalda troppo; ci saranno 18 gradi circa, piacevolissimi. Dopo la colazione, dato che non c'è vento e si sta devvero bene, mi siedo affacciato sull'infinito e leggo per mezz'ora. Nel frattempo il telo della tenda si asciuga e io mi scaldo la schiena al sole. Quanto mi sento felice !

Scendo dalle Rocche alle 8 e 30, nell'odore inebriante e intenso di mille erbe selvatiche che solo in minima parte conosco. Neanche ho acceso l'auto che già ho in mente dove andare la prossima volta - dove ?

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NOTA.
Sono già stato altre volte alle Rocche. Ogni fotografo ha una location preferita, e questa è la mia. 
Un'escursione analoga a quella descritta ma con pernottamento al rifugio di pietra l'avevo fatta in Autunno 2015, con foto altrettanto spettacolari; il post è questo.

A marzo del 2014 avevo dormito per la prima volta nel rifugio Casa del Sole, la capanna di pietra sopra citata, messa gentilmente a disposizione di tutti. Il racconto, denso di sincero entusiasmo, è questo.


4 commenti:

  1. E' comune a molti escursionisti questa fretta di andare via presto alla mattina...
    L'anno scorso ho dormito in un bivacco in compagnìa di altre 4 persone sconosciute, 2 delle quali sono andate via alle 6:00 di mattina e le altre 2 (più giovani) verso le 8:00.
    Tutti e 4 SOTTO LA PIOGGIA.
    Dopo un'oretta ha smesso di piovere e mi sono messo in cammino anche perchè hanno iniziato ad arrivare gli escursionisti domenicali. Sennò sarei rimasto lì a cazzeggiare ancora un po'.

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    1. In generale, nell'escursionismo si va via presto, a meno che non si stia stabilmente alcuni gg. presso un rifugio, bivacco ecc. Anche reports del passato, tipo anni Trenta, narrano di levatacce persino peggiori, soprattutto nell'alpinismo.
      Le ragazze scout che ho incontrato mihanno detto che erano partite alle 9 passate, e si sono beccate la salita verso mezzogiorno, quando c'era un caldo che neanche nel Sudan... e una si è sentita male in modo preoccupante...
      Io alle 10 ero già a casa a farmi una doccia fresca.

      Le ore intorno all'alba sono magiche: vale la pena assistere all'aurora, mentre non ha molto senso farlo dal balcone di un appartamento, nella vita di tutti i giorni !
      Chi fotografa, come me, aspira a quei dieci minuti di luce divina.
      Alle 6 del mattino c'è silenzio, fresco, il mondo sembra immobile e tutto per te.
      Alle 9 o alle 10 la magia è finita e comincia, ripeto, un caldo da crepare, soprattutto qui in Sicilia !!!
      ciao

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  2. In effetti in estate ha senso.
    Penso anch'io che l'alba abbia qualcosa di magico, ma... :)

    Non per voler fare il professore... è che non capisco il senso della frase in inglese nella vignetta: forse volevi scrivere ,come prima parola, "dreams" non "dreamers".

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    1. Hai ragione, grazie. Ero concentrato sul tipo di carattere da usare e ho sbagliato: "dreams".

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