Mi alzo alle 6, quando il sole proietta lame di luce tra i mobili delle stanze, chè sebbene di tempo ne abbia, esso è una risorsa preziosa e non va sprecata. Io di questo sono sempre consapevole.
Raccolgo la frutta disponibile al mattino presto, quando l'aria è ancora fresca e profuma di terra che ha riposato durante la notte.
Il vecchio nespolo dalle foglie larghe ed esotiche è stracarico.
Quest'anno con l'orto ho iniziato prima. Ho chiesto al mio vicino di dissodarmi la terra con la sua motozappa, e lui si è prestato volentieri. La macchina ha eseguito in un quarto d'ora un lavoro che a mano avrebbe richiesto tre ore.
Giusto per dare un'idea, ecco come appariva l'area appena tredici giorni fa:
Con soli 25 euro ho acquistato un sacco di piantine per l'orto:
Insalata Iceberg
Lattuga Canasta
Lattuga Romana
Prezzemolo
Sedano
Basilico a foglia larga
Melenzane
Pomodori Murano rampicante F1
Pomodori Siccagni
Pomodori Belmonte
Grazie all'impiego della motozappa l'orto di quest'anno
è il 30% più grande
Le melenzane appena piantate ricevono la prima acqua
La campagna NON è fatta per i senza-regole, per i bohèmien.
E' fatta per chi vuole mettere le cose a posto con rigore,
per chi ama modificare positivamente e costruttivamente.
Ieri ho passato l'intero pomeriggio a collocare le impalcature per i pomodori.
Forse annoierò con questo gioco del confronto "prima" e "dopo", ma sono davvero soddisfatto.
PRIMA
DOPO
Sul tardo pomeriggio mi sono concesso un lusso: ho aperto una bottiglia di vino rosato frizzante che avevo messo in freezer ore prima e ho fatto un brindisi all'orto 2018.
Mi sono seduto sul muretto di pietra panoramico da cui vedo i terrazzamenti coltivati e in fondo, il mare. Ho sorseggiato il vino mentre dalla montagna soffiava una brezza fresca e le nuvole si coloravano di rosa.
La scorsa settimana qui in campagna ci sono state basse temperature. In particolare la sera - quando il sole scompariva dietro la cresta della montagna. Sono sceso nella legnaia e ho prelevato un carico di legna cui ho dato fuoco.
Immediatamente la stanza si è scaldata e mi sono goduto il tepore della stufa accesa, cucinando e poi leggendo sino alle 22.
I vicini mi hanno dato delle fave fresche e dei piselli. Io però, essendo grandissimo amante dei piatti facili, ho apprezzato molto di più i ceci e le patate già belle e pronte con le quali mi sono fatto un piatto da Re con tanto di guarnitura di foglioline di menta appena raccolta.
Farfalle con ceci, patate e olive nere.
Dato che le temperature sono ancora moderate mi piace recarmi a piedi a prendere l'acqua alla sorgente. Essa si trova a duecento metri dalla proprietà e ha un flusso d'acqua piuttosto abbondante a seguito delle recenti piogge. In prossimità di questa sorgente si trova un antico lavatoio pubblico ormai invaso dalla vegetazione esuberante.
in alto e in basso: la sorgente d'acqua freschissima
da cui mi servo, a breve distanza dalla mia proprietà.
Ho fatto un sacco di cose, la scorsa settimana. Ho decespugliato e rastrellato interi terrazzamenti rendendoli accessibili. Questo mi ha permesso di raccogliere le prime arance, sia quelle poche che consumo io, sia diverse cassette destinate alla vendita.
Ho preso l'abitudine di recarmi a comprare il pane già alle sette del mattino in modo da avere tutta la mattina libera per i lavori senza il pensiero di dover uscire. Il profumo inebriante del pane caldo mi riempie la macchina mentre faccio ritorno a casa.
Il pane casareccio siciliano, che costa la metà al chilo
rispetto al nord Italia ed è un'autentica opera d'arte.
A fianco, una forma di primo sale freschissima.
ESCURSIONE ALLE CASCATE DEL CATAFURCO
Ieri lunedì 21 maggio sono partito alle 7 del mattino per visitare le Cascate del Catafurco.
Il posto è raggiungibile da casa mia in tre quarti d'ora d'auto su strade dal traffico praticamente assente.
Ero già stato cinque anni fa in questa spettacolare location del Parco dei Nebrodi, nel territorio del comune di Galati Mamertino (ME).
Il percorso è lungo poco meno di otto chilometri tra andata e ritorno - nulla di impossibile. In questo periodo dell'anno le ginestre sono in piena fioritura e punteggiano allegramente di giallo tutta la vallata.
In cammino lungo la pista in terra battuta che mena alle cascate.
Ginestre in fiore sui fianchi della valle del torrente San Basilio (al centro).
A metà percorso ci si imbatte in un piccolo villaggio agricolo abbandonato che si chiama Molisa. Alcune costruzioni sono addossate a un'alta parete rocciosa, come a cercare protezione. Altri edifici dal lato "valle" sono privi di tetto e invasi dalla vegetazione. Si trova anche una sorgente che sgorga direttamente dalla parete di granito; un cartello dice: 'Acqua di Roccia'.
A Molisa, piccolo nucleo agricolo abbandonato.
sopra e sotto: alcune costruzioni
del borgo.
La sorgente 'Acqua di Roccia', nel villaggio di Molisa.
Semplici ripari per i pastori lungo il percorso.
Greggi di capre.
Superato il villaggio, la pista guadagna quota e arriva finalmente alla testa della
valle. Si cammina a fianco di alte pareti rocciose colonizzate da una
vegetazione che cresce in posizioni impossibili. Si entra in un vero e
proprio canyon sempre più stretto sino allo spettacolo finale: le cascate.
in alto e in basso: le Cascate del Catafurco,
nel Parco dei Nebrodi.
Sono le dieci del mattino e non c'è nessuno. Il posto è tutto per me. Appena sotto la cascata si trova un laghetto dall'acqua freddissima; il sole filtra in alto dalla sommità del canyon.
Mi tolgo tutti i vestiti e faccio un bagno nudista, urlando dal freddo e dalla sovraeccitazione. Non si può fare il bagno in costume in un posto del genere: è una cosa che non avrebbe alcun senso.
Poi mi stendo fuori ad asciugarmi su una roccia liscia esposta al sole.
Il cielo in alto è azzurrissimo - più saturo di così non si potrebbe.
L'acqua scorre formando diverse cascatelle e facendo un rumore assordante. Un nibbio volteggia in alto; passano grandi nuvole che oscurano il sole per breve tempo -
Mi sento libero e felice mentre mi rivesto, metto lo zaino in spalla e mi avvio con tutta calma verso casa.
tra i più belli in assoluto della costa tirrenica messinese.
Ieri mi sono recato sulla costa per delle commissioni. Era domenica, una giornata splendida e fresca. Pochissimi turisti, in massima parte stranieri. Ho percorso uno dei tratti costieri più belli dell'intera provincia di Messina, quello di Capo Calavà - granitica rupe a picco sul mare.
La strada statale 113 lo attraversa a mezza costa offrendo a ogni metro panorami spettacolari. I ciclisti che la percorrevano ieri erano numerosi. Ho salutato anche due cicloturisti tedeschi in stato di sovraeccitazione dalla troppa bellezza. Come dargli torto ? Conosco questa costa da trent'anni e non finisce mai di meravigliare anche me.
Una vecchia torre sul mare in località Gliaca di Piraino (ME).
14 Maggio 2018, lunedì.
Avevo predisposto tutto per iniziare a decespugliare. Carburanti, macchine eccetera. Ma nella notte è arrivato un temporale con pioggia e nebbia estese a tutto il giorno.
Le previsioni annunciano tempo di nuovo splendido a breve, quindi mi sono messo tranquillo a godermi questa giornata tutta "inglese".
sopra e sotto: atmosfere rarefatte nella
campagna di Lupolibero.
Fiori degli aranci.
La gatta si è rifugiata in casa e si è addormentata su un mobile all'ingresso, quello che contiene le batterie dell'impianto fotovoltaico.
E' come se gli stesse uscendo fuori tutta la stanchezza dell'inverno durante il quale non mi ha visto.
Voglio molto bene a quest'animale - è un pezzo della mia vita trascorsa qui.
In giornate come questa mi sistemo sulla poltrona vicino la finestra e mi metto a leggere. Apro per la centesima volta un libro di Ercole Patti, scrittore siciliano che rappresenta la quintessenza della mia visione estetica del paesaggio di Sicilia.
'Giovannino' di Ercole Patti (1954) è secondo me
il romanzo più bello che lo scrittore siciliano abbia scritto.
Da questa campagna - in questa giornata piovosa - l'idea del mare sembra lontanissima, eppure esso e lì oltre le colline visibili da dietro i vetri. Smette di piovere ed esco fuori; mi è venuta un'idea, un nuovo spunto fotografico.
Ma di lì a poco viene giù altra acqua dalle nuvole basse, e rientro in casa.
Mi preparo un tè e mi rimetto a leggere.
Il canale di gronda produce un rumore ritmico di gocce - un rumore che riecheggia all'interno della casa e mi ricorda certe giornate di fine estate di quando avevo 13 anni, tristi e nello stesso tempo bellissime.
Il ritardo nell'imbarco da Genova non mi pesa per niente; c'è aria di festa sulla banchina del porto. Il mare è una tavola e il clima perfetto, nè caldo nè freddo.
Mi viene assegnata un cabina con la finestra esposta a levante ed è esattamente quello che speravo: posso bearmi dell'alba sul mare semplicemente scostando le tende
Giungo a Palermo alle 21 e 30. Presso una rosticceria mi faccio preparare un panino colossale con la porchetta e l'insalata, poi viaggio per un'ora e mezza sull'autostrada deserta. Inizio a salire per tornanti fino a 500 metri d'altezza, dove in un preciso punto geografico si trova una casa di pietra circondata di agrumi e noccioli: la mia casa in Sicilia.
Apro il cancello - riconosco il profumo dell'aria, misto di umido e fiori d'arancio. Spengo l'auto e apro la porta. La gatta si presenta dopo pochi minuti e mi fa un sacco di feste.
Per questa notte dormirò nel sacco a pelo, in un silenzio assordante.
Il silenzio che c'è qui è vero silenzio.
...
Stamattina 12 Maggio mi sono alzato alle 7. Ho passato mezza giornata e oltre a pulire e rimettere a posto le cose.
Nessun problema con la luce fotovoltaica nè con l'acqua. Il motore del serbatoio funziona - e pure lo scaldacqua a gas: nessuna rogna !
Finisco di pulire la casa nel primo pomeriggio. Raccolgo e mangio due arance.
Faccio un breve giro nell'agrumeto, completamente sepolto dall'erba. A differenza dell'anno scorso le infestanti sono ancora verdi e molto alte.
in alto: in mezzo all'erba alta dell'agrumeto
in basso: zona tradizionalmente destinata all'orto
( area in rosso )
Settore di agrumeto visto dal balcone del bagno.
Non vedo l'ora di mettere mano alla decespugliatrice, la mia alleata. Domani o forse dopodomani andrò a recuperarla - si trova in un'altra casa lontano da qui, al sicuro.
Nel pomeriggio cala un certo umido e gli uccelli iniziano a rifugiarsi sugli alberi.
Ci sono nuvole sparse e il paesaggio è lo stesso di sempre, immutabile.
Starò per sette mesi nella mia casa di pietra e avrò cura di essa così come della terra che la circonda.
In cambio godrò di aria pulita e di spettacoli come il tramonto di stasera, il quale lascia presagire che saranno sette meravigliosi mesi della mia (nuova) vita.