giovedì 15 novembre 2018

Due giorni all'isola di Vulcano, Eolie. Dove abita Efesto e l'aria odora di zolfo, di Alisso e di Bellezza.





Luigi in cammino sull'orlo del cratere di Vulcano.



Per i Greci, sull'isola di Vulcano si trovava la fucina di Efesto - un mitologico fabbro che aveva i Ciclopi come aiutanti. Per noi escursionisti del terzo millennio, la terza più grande isola delle Eolie è stata l'affascinante meta di due giorni di trekking nella luce bellissima di novembre. 
Avventura, scoperte, sensazioni appaganti, amicizia e fotografia: un cocktail intenso che come sempre cercherò di raccontare con le immagini.
Chi desidera documentarsi sull'isola di Vulcano può reperire notizie in quest'ottima pagina.



PRIMO GIORNO

Appuntamento a breve distanza dalla mia casa di campagna, ancora nel buio delle 5 di mattina. Vedo i fari della macchina di Luigi che ha attraversato i Nebrodi per venirmi a prendere e recarci insieme a Milazzo, il porto d'imbarco per le isole Eolie.

Giunti al porto, ci imbarchiamo con l'aliscafo delle sette. Il mare è una tavola, la temperatura tiepida; dopo un'ora di navigazione Vulcano appare ai finestrini. La mole del cratere incombe sul molo - dalla sua sommità emergono fumi bianchi derivanti dall'attività vulcanica residua. Una volta scesi, ci accoglie l'odore intenso dello zolfo.

Ci fermiamo presso un panificio per acquistare qualcosa e ci dirigiamo subito verso il sentiero che sale alla cima del cratere della Fossa, la cui ultima eruzione risale al 1888-90.
Nella luce ancora bassa del mattino il panorama è entusiasmante sin dai primi passi lungo questo (non ora) frequentatissimo sentiero.






sopra e sotto:
dopo aver lasciato i pesanti zaini ben nascosti,
percorriamo il sentiero che conduce alla cima
del cratere della Fossa di Vulcano, m.391







Alleggeriti dai fardelli, guadagniamo rapidamente l'orlo del cratere al cui interno si trova una pozza circolare di fango disseccato. 





in alto e seguenti:
alcune riprese dell'orlo del Gran Cratere,
attraversato dal sentiero escursionistico per tutta
la sua circonferenza.











Giunti in cima abbiamo scambiato due parole con gli unici turisti presenti: una coppia di amici stranieri anche loro estasiasi dal paesaggio vulcanico.
Non ci facciamo mancare l'elettrizzante attraversamento della zona delle fumarole. Non sono un vulcanologo, ma sono abbastanza sicuro che si tratti di fumarole 'acide' composte da:

- vapor d'acqua;
- acido cloridrico;
- acido solfidrico;
- anidride solforosa;

a una temperatura compresa tra i 300 e i 500 gradi.

Alla base dei fumi, che escono dalla roccia producendo rumore, si depositano cristalli di zolfo giallo e luminoso.
ATTRAVERSARE LE FUMAROLE E' SCONSIGLIATO. NOI LO ABBIAMO FATTO CON DUE FAZZOLETTI BAGNATI SUL VOLTO.

Ovviamente a parte il vapor d'acqua non si tratta di gas benefici per i polmoni, quindi è meglio non indugiare troppo in questi cento metri infernali ammorbati dai fumi:






sopra e sotto:
l'attraversamento delle fumarole di Vulcano.
Efesto ci consentirà di passare ?











A mezzogiorno siamo di nuovo con gli zaini in spalla, in marcia dalla base del cratere verso la costa occidentale dell'isola, dove cercheremo un punto panoramico per fotografare e pernottare.
Il vallone denominato Grotta dei Palizzi ci offre un paesaggio sconfinato punteggiato da ginestre e solcato da un effimero corso d'acqua:






Dopo aver mangiato qualcosa e consultato carte e applicazioni di orientamento, decidiamo di imboccare una pista sterrata solitaria che si dirige verso un colle e poi procede a mezzacosta in direzione del mare.
La scelta si rivelerà azzeccata perchè monteremo il campo in un'area di selvaggia bellezza.
















Ci accampiamo a un centinaio di metri dall'orlo roccioso della scogliera, su un prato fiorito di Alisso che emette un profumo unico e inebriante. Tutt'intorno è un Eden, un trionfo di macchia mediterranea che digrada verso il mare.








Il tramonto illumina di arancione la scogliera vulcanica - la Bellezza raggiunge il culmine, l'insieme è sublime. Neanche la foto rende l'idea - perchè mancano i profumi, i versi dei gabbiani e degli uccelli, il fruscio sporadico del vento. E' un posto bellissimo che ricorderò per tutta la vita.




Tramonto sulla costa occidentale di Vulcano, Eolie.
Nikon D7000; ob. Sigma 8-16mm 
f/9 ISO200, 1/160sec. 
exp.blend +0, -1,0EV





SECONDO GIORNO

Alba su Vulcano;
in fondo a destra, il doppio cono dell'isola di Salina.
E' stata una notte tranquilla senza un filo di vento, molto umida. Ripieghiamo le tende ancora bagnate mentre il sole sorge dall'altra parte dell'isola, facendosi strada tra nubi scure.
L'Etna fa capolino nella luce arancione delle sei.


Alba sulla costa siciliana vista da Vulcano;
la "montagnetta" sulla sinistra è l'Etna.




Riprendiamo la marcia e facciamo ritorno al centro abitato passando per la famosa spiaggia delle Sabbie Nere, completamente deserta e con i bar di legno tutti chiusi.


In cammino lungo la spiaggia delle Sabbie Nere;
sullo sfondo, la vicina isola di Lipari (ME).












sopra: i fichidindia sono diffusissimi a Vulcano.
Quello nella foto precedente è la variante "stricta"
con pale e frutti più piccoli.



Ci dirigiamo verso la Valle dei Mostri, un altopiano sabbioso da cui emergono escrescenze laviche che hanno assunto strane forme. 









in alto e in basso:
curiosando nella Valle dei Mostri







Questa parte dell'isola è molto verde e disseminata di ville in stile mediterraneo: muri bianchi, mattonelle di cotto e giardini lussurregianti di agavi, eucalyptus, bouganvillee e pini marittimi profumati.
Già dagli anni Ottanta da queste parti Mike Bongiorno aveva una sua residenza estiva.





sopra e sotto:
la zona di Vulcanello è costellata di 
magnifiche ville decorate dentro e fuori







Non manchiamo di fare un breve giro alla leggendaria pozza dei fanghi sulfurei, a breve distanza dal porto d'imbarco:






Uno scorcio di Vulcanello, punta
nord dell'isola.



La nostra escursione giunge alla fine. Compriamo due biglietti per il rientro a Milazzo e aspettiamo l'aliscafo delle 11 e 55, che arriverà puntuale come un orologio svizzero.
Mentre navighiamo veloci verso la Sicilia, confessiamo a vicenda che avremmo volentieri esplorato ancora altri sentieri, altre strade, altre calette e scogliere di quest'isola meravigliosa.

Torneremo ancora a Vulcano, casa del fabbro Efesto. Promesso.



Perchè non si finisce mai di scoprire, di imparare, di stupirsi.
Angoli di mondo ci aspettano ancora.
E salperemo verso essi.












2 commenti:

  1. Risposte
    1. Le Eolie sono una più bella dell'altra. Tra vulcani, architettura mediterranea e paesaggi mozzafiato, uno non sa dove spartirsi :-D

      Mio padre appassionato di mare ci portava qualche volta a visitarle negli anni 80. Sono rimaste immutate, queste isole. Belle allora come adesso.

      un caro saluto -

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