"Davanti, ai lati e dietro la casetta le mele lucevano in mezzo
alle foglie, come levigate dall'aria di montagna"
Ieri domenica 3 novembre ho passato quasi tutta la giornata a ripulire il terreno dall'erba sotto gli alberi di ulivo: cinque i miei e una decina dei miei vicini.
Il programma era quello di iniziare alle 6 di stamattina a stendere le reti e procedere finalmente alla raccolta; d'altronde è ormai tempo e i frutti sono maturi:
sopra e sotto:
pulizia preparatoria prima della raccolta delle olive;
l'uso del grandangolo falsa molto le dimensioni degli alberi
che sembrano piccoli - in realtà sono giganteschi e ultracentenari
Olive varietà minuta, DOP dei Nebrodi
Ci ha però pensato il meteo a farci annullare il programma: diverse ore di pioggia forte stanotte e altre due perfettamente piazzate dalle 6 di mattina sino alle 8.
Ora per fortuna è spuntato il sole e domani dovrebbe essere sereno: speriamo in bene !
Dopo qualche minuto passato a guardare carte geografiche o a leggiucchiare letteratura di viaggio sono uscito fuori sul terreno bagnato e ho raccolto le ultime mele che la pioggia ha fatto cadere.
Si tratta di mele di una varietà detta "gelata" ormai non più reperibili sul grande mercato ma solo occasionalmente nei mercati di paese dove confluisce frutta locale.
Cercando in rete notizie su questa mela si reperisce questa pagina. La definizione non potrebbe essere più corretta:
La mela Gelata
deve il suo nome alla caratteristica vitrescenza della polpa generata
dalla gelificazione di alcune cellule che la rendono più dura e meno
succosa. La polpa è bianca, leggermente acidula, molto aromatica,
succosa e zuccherina.
Le mele Gelate, commercializzate sino a metà degli anni Sessanta
Le mele Gelate sono le protagoniste di uno dei più bei racconti brevi di Ercole Patti (Catania, 1903 - Roma, 1976):
IL POMETO, ottobre 1955.
"Il pometo che dovevamo raggiungere per accompagnarvi il perito si trovava a Cassone, in una zona impervia dell'Etna, a più di mille metri d'altitudine. [...] Comprammo un grosso rotolo di salsiccia, delle pagnotte croccanti ancora calde del forno e due o tre tipi di formaggi.
[...] Dopo una salita ancora più erta, usciti dalla penombra del castagneto, entrammo nella luminosa zona dei pometi. Gli alberi bassi e contorti erano carichi di frutti duri e netti nell'aria pungente appena appena intiepidita dal sole. [...] Il massaro raccolse un mucchietto di mele e ce le offrì mettendole a nostra disposizione sul collo della cisterna. Erano grosse mele "Testa di Re" venate di giallo e rosso, splendenti, come maiolicate, e mele "gelate" di un verde pallidissimo che nell'interno duro e fresco avevano irregolari zone di gelatura quasi trasparenti, di sapore gustosissimo.
[...] Saro frattanto in quell'aria rarefatta di montagna che dava come un senso di ovatta alle orecchie era andato a scegliere con molta cura due grandi tegole ricurve, le aveva lavate con una secchiata d'acqua leggera e fredda che aveva tirato su dalla cisterna e le aveva sistemate una vicina all'altra su due piccoli sostegni di pietre accatastate in modo da lasciare sotto lo spazio per mettere la legna. In breve una forte fiammata si levò sotto le tegole che divennero asciutte e roventi. Allora Saro vi cominciò a deporre sopra le salsicce un poco alla volta con delicatezza.
[...] Il grasso tenero imbeveva la terracotta mentre le salsicce andavano acquistando un colore bruno e spandevano intorno un odore inebriante. Il fumo bianco delle fascine saliva su mollemente oltre il tetto della casetta e si disperdeva nell'aria pura".
IL POMETO, ottobre 1955.
"Il pometo che dovevamo raggiungere per accompagnarvi il perito si trovava a Cassone, in una zona impervia dell'Etna, a più di mille metri d'altitudine. [...] Comprammo un grosso rotolo di salsiccia, delle pagnotte croccanti ancora calde del forno e due o tre tipi di formaggi.
[...] Dopo una salita ancora più erta, usciti dalla penombra del castagneto, entrammo nella luminosa zona dei pometi. Gli alberi bassi e contorti erano carichi di frutti duri e netti nell'aria pungente appena appena intiepidita dal sole. [...] Il massaro raccolse un mucchietto di mele e ce le offrì mettendole a nostra disposizione sul collo della cisterna. Erano grosse mele "Testa di Re" venate di giallo e rosso, splendenti, come maiolicate, e mele "gelate" di un verde pallidissimo che nell'interno duro e fresco avevano irregolari zone di gelatura quasi trasparenti, di sapore gustosissimo.
[...] Saro frattanto in quell'aria rarefatta di montagna che dava come un senso di ovatta alle orecchie era andato a scegliere con molta cura due grandi tegole ricurve, le aveva lavate con una secchiata d'acqua leggera e fredda che aveva tirato su dalla cisterna e le aveva sistemate una vicina all'altra su due piccoli sostegni di pietre accatastate in modo da lasciare sotto lo spazio per mettere la legna. In breve una forte fiammata si levò sotto le tegole che divennero asciutte e roventi. Allora Saro vi cominciò a deporre sopra le salsicce un poco alla volta con delicatezza.
[...] Il grasso tenero imbeveva la terracotta mentre le salsicce andavano acquistando un colore bruno e spandevano intorno un odore inebriante. Il fumo bianco delle fascine saliva su mollemente oltre il tetto della casetta e si disperdeva nell'aria pura".
Lo scrittore catanese Ercole Patti
E' difficile descrivere la Bellezza che io reperisco in queste righe di Ercole Patti, che avrò letto centinaia di volte tanto da essere capace di riportarle a memoria -
Ed è altrettando difficile descrivere il sapore di queste piccole mele, che il mercato ha ripudiato perchè troppo piccole. Il consumatore medio va di fretta e queste meline richiedono tempo per essere sbucciate. Non sono mele "4G" o "5G" - sono mele di un'altra epoca.
Dirò solo che il gusto ricorda la vaniglia o lo zucchero a velo combinati in una struttura densa e compatta, freschissima.
Prima o poi mi recherò in contrada Cassone sull'Etna alla ricerca del meleto dello scrittore, ne sono certo. Per ora mi accontento dei miei alberelli - sono quattro in tutto.
Quando avrò finito con le olive comprerò anch'io delle salsicce il cui odore inebriante si alzerà nell'aria sino al grande castagno che segna il limite superiore del mio terreno.
E se anche userò la griglia e non le vecchie tegole sono certo che Ercole Patti se fosse ancora vivo approverebbe comunque !
Le mie mele Gelate, raccolte stamattina
Ercole Patti e ... Lupo Libero riescono molto bene a descrivere la sensualita' quasi... ubriacante della Sicilia. :)
RispondiEliminaSapevo che questa vicenda delle mele ti sarebbe piaciuta.
EliminaGrazie, un saluto -
La fotografia del micio (o micia?) che guarda le mele gelate è fantastica!
RispondiEliminaOgni volta si respirano buone cose, qui.
Giovanna la mia adorata gatta (6 anni) è molto curiosa e si chiedeva perchè avessi messo il piatto sul muretto e cosa conteneva.
EliminaLieto di trasmetterTi belle cose. Novembre è il mio mese d'oro.
Sai cosa farei io?
RispondiEliminaContatterei la Apple Biodiversity Collection orchard e gli darei una pianta.
Probabilmente senza andare in Canada ne esistono anche di nostrani, di "giardini di mele", in cui preservano e sfruttano la bio-diversità...
...però chissà se il posto dove cresce (Sicilia, e a quanto dici, zona Etna) è essenziale per il gusto e la consistenza di queste mele... magari la stessa pianta trapiantata in un ambiente "standardizzato" non fa gli stessi frutti. Anzi, ne sono sicura.
Buona giornata e buona raccolta delle olive!
Un abbraccio,
Bellissima questa vicenda dell'Apple Orchard. Approfondirò a brevissimo appena termino con le olive -
EliminaCirca l'adattamento delle mele Gelate non ho dubbi: è una specie rustica che si adatterebbe bene. Tra l'altro è anche pochissimo attaccata dalla Carpocapsa.