Qualcuno forse ricorderà un mio post dello scorso dicembre 2018 in cui descrivevo il recupero di una zona del terreno occupata da un grande castagno.
Quest'anno ho fatto di più: armatomi di decespugliatrice, motosega e gran volontà ho recuperato l'intera fetta di bosco sovrastante più una quindicina di noccioli che circondano il castagno in questione.
Tanto per dare un'idea, questa è l'area come appariva prima:
e così è come appare adesso:
Nella foto seguente appaiono il castagno (sulla destra) e il bosco di querce retrostante - oggetto del recupero:
Come si può notare, la pendenza del terreno in quest'area non scherza: siamo vicini ai 45 gradi. Per accedere agevolmente all'area del bosco recuperata ho realizzato ex-novo a colpi di zappa 150 metri di sentiero che con due tornanti guadagna quota e arriva in cima -
Mi sono cimentato anche nella posa di qualche scalino di legno con lo stesso materiale ottenuto da rami extra di castagno. Questi gradini sono stati un'opera molto gratificante.
sopra e sotto:
costruzione di gradini di legno
per il nuovo sentiero
Si accede così alle querce, circa una quindicina. Totalmente invase dall'edera, le ho liberate dalla morsa di essa una per una:
Una delle querce liberate dall'edera.
Si notano i tralci che ho sezionato; in capo a
uno-due mesi l'edera è kaputt
Si giunge così al punto più alto della proprietà. Ripulendo il terreno dai rovi è emerso un segnale di pietra che indica il confine. Altri indizi sono alcuni pali piantati probabilmente 50 anni fa dalla buonanima del confinante.
Il pietrone di confine
Pali superstiti che delimitavano l'altrui proprietà
Volgendosi ancora su il bosco continua misto a noccioleti in abbandono che non mi appartengono; tempo fa vi si inoltrava qualche cercatore di funghi - ora i rovi sono talmente fastidiosi che non si vede più nessuno.
Il bosco continua (non di mia proprietà)
Sono certo che questo post piacerà al blogger UnUomoIncammino, che ha avuto a che fare con boschi abbandonati adiacenti la sua abitazione.
Perchè questa fatica ? perchè questo recupero ?
Mi dispiaceva vedere andare in malora un pezzo di terreno forse meno produttivo ma non per questo poco interessante. Da quassù si gode una magnifica vista sino al mare - e appare il tetto della casa circa 40 metri di dislivello più in basso.
Sono usciti fuori altri tre castagni più piccoli che neanche pensavo di avere - i quali hanno dato qualcosa, anche se questa è un'annata povera.
Ho reperito un porcino enorme proprio vicino alla pietra di confine e mi piace semplicemente arrivare qui in alto e sentire l'odore delle foglie di quercia - e cantare certi uccelli particolari che evidentemente si rifugiano qui.
Qualche castagna donatami dal
bosco redento
Erroneamente credevo che questo bosco fosse "antico". In realtà le querce hanno circa 70 anni. Prima del bosco - e anche prima dell'intero noccioleto - qui era tutto coltivato a grano. La montagna era nuda e gialla di grano in estate.
Ogni paese doveva essere autosufficiente in termini di farina e così - paradossalmente - la campagna di oggi è mille volte più verde di quanto lo fosse in passato. Intendo dire: è più boscata.
Questo sentiero che ho realizzato si collega col sentiero che conduce alla casa la quale è collegata con una strada privata alla strada provinciale che a sua volta sbuca sulla statale. Mi piace pensare che da questo punto nel bosco potrei partire idealmente per il resto del mondo.
...
Ha smesso di piovere e c'è un arcobaleno bellissimo che splende solo pochi minuti nel cielo.
Spero invece che il mio nuovo sentiero duri a lungo per nuove e gratificanti passeggiate sotto il cielo d'autunno e non solo.
Bel lavoro! Quando possiamo venire a vedere il biscotti dal vivo?
RispondiEliminaTelefonatemi o mandatemi messaggio in media 2 gg. prima. E vi mostro il bosco - magari ci facciamo un po' di carne alla griglia e brindiamo alla Dorsale.
EliminaI biscotti li portate voi...
:)
RispondiEliminaQuanto lavoro!
Bellissime foto e... che voglia di castagne!
Qui dove sono ora non ne ho viste... dove ero prima invece ne mangiavo a kg di questa stagione!
Buona serata,
Anno povero anzi poverissimo per castagne e nocciole. Ne ho raccolto un po' per me e un chilo l'ho regalate (castagne) a un impiegato del comune che la scorsa estate ci ha aiutato con una faccenda burocratica, e lo ha fatto con un'umanità e collaborazione tali che è diventato un amico.
EliminaMi hai fatto ricordare il periodo in cui anch'io lavoravo nel bosco. Mi piaceva eliminare le acacie, l'edera e fare piazzole di sosta.
RispondiEliminaE' bello avere questi ricordi preziosi. Vorrei realizzare una piazzola-belvedere in alto; magari l'anno prossimo.
EliminaUn saluto -
In questo luogo leggo e vedo che una ottima convivenza tra essere umani e natura e' possibile.
RispondiEliminaAnche solo per cio' questo luogo e' importante.
Osservo che questa Degna Convivenza e' bella e sensuale in sé, non occorre cercare una bellezza, e' gia' li', e' posisbile osservarla. E, ovviamente, lavorare duramente per arrivare a questo connubbio Convivenza-Armonia-Bellezza.
I boschi confinanti a monte con casa mia NON sono piu' abbandonati, ovvero, la societa' di speculazione edilizia, grazie a Dio, e' andata alla malora e ha venduto quei terreni al contadino vicino.
RispondiEliminaEgli taglia una volta all'anno i prati (per il fieno) ma il bosco e' rimasto abbandonato ovvero non utilizzato. Il contadino mi ha reso partecipe che ora e' lui ad essere proprietario e che prima di spigolare la legna dovro' chiedergli permesso.
Insomma, io che ho dei problemi personali col chiedere (io odio chiedere!) da quel tempo vado a spigolare, quando capita, con Rosa Canina, lungo i bordi di alcune strade comunali, dove ci sono tonnellate e tonnellate di legna varia caduta dai boschi a lato della strada, accumulata ai bordo dagli spazzaneve, etc. .
Noto con sorpresa che continuate ad avere problemi col concetto di "mio" e "tuo". LupoCoso sistema il bosco "suo", sulla "sua" terra. UomoCoso va a fregare la legna nel bosco "non-suo", quindi altrui. Il fatto che il bosco non sia attivamente utilizzato non significa che ipso facto può essere utilizzato da altri, si tratta sempre e comunque di furto tranne in un caso che va gestito come eccezione, cioè lo "stato di necessità". Se per es. UomoCoso dovesse scaldare i figli e non avesse i soldi per comprare la legna, potrebbe prenderla dove la trova. Ma cosi non è. Sei fortunato UCoso, che non sono tuo vicino, metterei le trappole vietcong.
RispondiEliminaDopo la parentesi didascalica a livello Tavole della Legge, "non rubare", leggevo di un ingrediente tradizionale della cucina del Sud, la "cicerchia". Pare sia una specie di pisello che si coltivava nelle zone con poca acqua. Una cosa che non sapevo è che la "cicerchia" contiene una neurotossina, in dose variabile, che può causare una specie di demenza. Sapevatelo, se l'alternativa è morire di fame, d'accordo, altrimenti io eviterei di mangiare "cicerchie".
Io noto invece senza sorpresa alcuna che tu continui deliberatamente a storpiare il nickname degli utenti. Ora sul fatto che il nickname in se stesso sia qualcosa di ridicolo posso essere d'accordo; ma se il mio nome utente è "Lupolibero" o "Topolino" o "Pippobaudo72" io gradisco che venga riportato così.
EliminaSe il blogger UnUomoInCammino bontà sua permette che venga chiamato "UomoCoso" va bene per lui.
Per me NON va bene e spero che questo sia chiaro dato che non lo ripeterò una seconda volta.
Il concetto di "mio", di "tuo" e la stessa valenza di proprietà privata dipendeno molto dal TERRITORIO. Qui non siamo in Monza-Brianza dove è tutto regolato/delimitato al millimetro e la stessa densità abitativa contribuisce a nevrotizzare l'istituto della proprietà stessa.
L'Italia è vasta e quanto mai varia.
Qui da me non solo i terreni sono vasti quanto dieci campi di calcio e le recinzioni spesso e volentieri neanche ci sono (o se c'erano non esistono più); ma gli stessi terreni sono attraversati da una miriade di strade interpoderali che in passato erano utilizzate da contadini, scolari, gente con l'asino ecc.
Ora queste "strade" (sentieri non più larghi di un metro) non sono più percorribili a causa dei rovi - ma in teoria chiunque ha tutto il diritto di passare DENTRO gli altrui terreni.
Questa "sacralità" della proprietà privata è pertanto non solo sminuita dalla/dalle innumerevoli servitù di passaggio ma anche dagli usi e dalla eventuale mancata conduzione protratta nel tempo.
Non a caso:
se un terreno risulta palesemente abbandonato da anni/decenni il legislatore mi consente di appropriarmene dopo vent'anni d'uso (art.1158 c.c.) secondo l'istituto dell'usucapione.
Io non ho personalmente necessità di procurarmi legna in terreni altrui ma se a monte della mia proprietà il bosco risulta abbandonato, i proprietari sono emigrati in Australia nel 1975 e gli eredi sono a lavorare in una fabbrica di vernici epossidiche a Novara - orbene io posso benissimo procurarmi legna in tale bosco.
Tra l'altro si tratterebbe di legna rotta destinata a marcescenza che è quello che mi sembra facesse UnUomoInCammino il quale non si recava nel bosco "altrui" armato di motosega ad abbattere alberi per la sua bisogna.
L'eventuale magistrato darebbe ragione a me o a lui e tu verresti condannato per aver collocato le trappole (in cui potrebbe incappare qualche povera bestia o cacciatore, che ti rammento ha egli pure diritto di passaggio nei fondi altrui non recintati - art.842 c.c.)
La cicerchia è una varietà di fava dalla forma grossolanamente quadrata. Sporadicamente l'ho vista in qualche mercato ma non ne ho mai mangiata.
Può essere che contenga la neurotossina in questione - credo tuttavia che eventuali patologie associate dipendano dal consumo continuato e non sporadico, cosa questa che vale per un sacco di cibi e di cose.
Ad esempio se io mangio continuamente e accanitamente carne rossa è più "probabile" che mi venga un tumore all'intestino. Se mi faccio una singola grigliata al mese (come sto per fare oggi) la probabilità di tale tumore è irrisoria.