lunedì 30 giugno 2014

Dormo su una montagna

Desperado, why don't you come to your senses?
You been out ridin' fences for so long now
Oh, you are a hard one
I know that you got your reasons.

    'Avventura' non è per forza di cose l'attraversamento a piedi del deserto algerino o il periplo dell'Africa in bici. Si può "condensare" l'avventura anche in soli due giorni, passando la notte all'aperto su una montagna e dormendo sotto le stelle. Questo è quello che ho fatto nei Nebrodi occidentali in compagnia di Littoria e di una buona birra.


    Alle 16 ho iniziato a pedalare per avvicinarmi alla meta prescelta: il monte San Pietro, m.1084. E' una montagna brulla e solitaria che incombe sopra il paese di Tortorici. Si raggiunge attraverso piste sterrate in cattive condizioni che si fanno strada a fatica in un ambiente aspro e roccioso frequentato soltanto dai pastori. In questo periodo dell'anno l'erba è secca e le piante spinose aumentano l'impressione di trovarsi in un deserto.
Faccio una breve sosta a Lembo, una delle frazioni montane di Tortorici, semiabbandonata - poi punto deciso verso la cima della montagna.
la frazione rurale abbandonata di Lembo (comune di Tortorici, ME)

sosta durante la marcia di avvicinamento. Sullo sfondo il monte San Pietro, m.1084
 
   Per arrivare in cima devo arrancare su una carrareccia invasa dalla vegetazione - la pendenza aumenta costantemente, fa caldo e occorre spingere in salita la bici. A un certo punto sono costretto a scaricare i bagagli e portarli su separatamente. Raggiungo la sommità intorno alle 19, giusto in tempo per godermi un tramonto spettacolare a 360 gradi.
arranco sudato verso la cima, in alto a sinistra
in cima ! metri 1084.
    Il sole cala dietro le montagne; l'aria si fa più fresca. Prima che faccia buio scelgo un angolo un po' riparato dove collocare il saccoletto. Faccio una cena frugale innaffiata da birra, quindi termino la serata ascoltando i brani degli Eagles che conosco da una vita - qui suonano particolarmente appropriati.
Mi ritiro nel saccoletto e mi addormento guardando le stelle sulle note struggenti di Hotel California e Desperado.
Monte San Pietro, veduta da ovest
ultimo sole sulle montagne

crepuscolo. In basso, le luci di Tortorici, m.544
end-of-the-day hydration
quasi ora di coricarsi

    La notte è serena, appena fresca. Niente e nessuno mi disturba. Non ci sono aggressori armati di coltello con inciso il mio nome sulla lama nè inquietanti manifestazioni dall'aldilà, e per le ( poche ) zanzare ci pensa la lozione. L'alba arriva presto, annunciandosi con un chiarore arancione dietro il profilo delle montagne, mentre un pianeta luminoso rimane fisso a levante. Gli oggetti, le rocce, le piante riacquistano via via forma con l'aumentare della luce. Il mio pensiero, ancora chiuso nel saccoletto, va a tutti i viaggiatori che si stanno svegliando in questo momento o stanno percorrendo le strade del mondo su una bicicletta. Un saluto a tutti voi, gente !!!
Poi il sole emerge completamente e tutto esplode di luce.
sunday morning is calling

Faccio colazione e rimetto a posto il materiale. Un po' a malincuore lascio questo posto, che ricorderò per tutta la vita. Mi aspettano chilometri di pista in terra battuta in mezzo ad altre montagne.
alle sette del mattino lascio il monte
    Sulla strada di ritorno incontro dei cavalli selvatici, poi dei lunghi tratti sabbiosi in cui devo spingere a mano. L'aria è tiepida, satura dell'odore delle ginestre. Gli orizzonti si fanno più ampi sino a Portella San Marco, m.1215, dove incontro nuovamente l'asfalto. E' domenica e sulla strada ci sono numerose auto. Ognuno vola veloce verso trattorie, ristoranti, ognuno vuole il suo pezzetto di natura.
Io ho avuto il mio ed è stato bellissimo, un po' speciale.

Littoria, adesso si vola in discesa. Si torna a casa, la microavventura è finita.
sulla strada di ritorno. Sullo sfondo, in mezzo, il monte dove ho passato la notte
il mio concetto di "open space"
a Portella San Marco. La microavventura è finita.


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