giovedì 26 giugno 2014

Rievocazioni nordiche


    Il 13 settembre del 2011 mi recai in Piemonte per una lunga escursione in solitaria di due giorni. Volevo raggiungere il passo del Turlo, storica via di comunicazione tra la Valle Anzasca e la Valsesia.
La Valle Anzasca è lunga circa 30 chilometri e orientata in direzione ovest-est; inizia a Piedimulera, m.247 e termina un po' oltre Macugnaga, m.1327, a pochi passi dal confine con la Svizzera e dai contrafforti del Monte Rosa. I Walser, popolazione di origine germanica che colonizzò quelle località, utilizzavano in epoche lontane il passo del Turlo per migrazioni e trasferimenti di mezzi e merci in direzione sud.

    Partii in auto di buon mattino e risalii la Valle Anzasca; era una giornata serena e luminosa. Raggiunsi Macugnaga e lasciai la macchina in un parcheggio alberato; scattai qualche foto del piccolo centro di montagna pieno di caratteristiche baite, quindi iniziai a scarpinare lungo la Val Quarazza, valle secondaria che portava al valico. Incontrai a un certo punto le costruzioni della 'Città Morta', m.1460, adibite in passato alla lavorazione dell'oro, poi proseguii in decisa salita verso l'Alpe Schena.
Castiglione, m.520 - Valle Anzasca, Piemonte
le baite di Macugnaga, m.1320
paesaggi "canadesi" risalendo la Val Quarazza
 

all'Alpe Schena, m.2038
    Nel pomeriggio incontrai una coppia di coniugi tedeschi cinquantenni provenienti da Berlino. Stavano effettuando il leggendario Tour del Monte Rosa, trekking che richiede dieci giorni circa di cammino. Discutemmo a lungo di macchine fotografiche; il marito maneggiava infatti una Nikon D2, un apparecchio altamente professionale. Ci salutammo al bivacco Emiliano Lanti, dove io avrei passato la notte. Loro erano invece impazienti di superare il Passo e raggiungere Alagna Valsesia.
il bivacco E.Lanti, m.2150


Passai l'intero pomeriggio a godermi la solitudine del posto, passeggiando nei dintorni tra alpeggi abbandonati e affascinanti paesaggi rocciosi. Poi cenai e mi ritirai nel rifugio metallico.

    Il mattino dopo partii all'alba in direzione del Passo. Camminai per chilometri lungo un sentiero militare costruito a fatica dagli alpini intorno al 1920. Il paesaggio si fece via via più arido e pietroso fino al valico, che raggiunsi intorno alle dieci del mattino.

    Ero a 2738 metri d'altezza. Dall'altra parte del passo giaceva la Valsesia. Altre montagne si susseguivano all'infinito - ci si potrebbe camminare una vita. Il mio pensiero andò ai Walser che percorrevano queste tracce in inverno con la neve alta, i muli carichi, la visibilità bassa, le tormente di neve. La mia era stata una camminata ridicola, in confronto. Ma ero contento lo stesso; tornai sui miei passi e iniziai la lunga discesa verso valle, baciato dal sole di settembre e ricco di una splendida esperienza tra le alpi piemontesi.
Alba al bivacco Lanti. ( non ho aumentato la saturazione: le montagne erano proprio rosse alle prime luci! )
riprendo la marcia
la straordinaria strada militare di montagna costruita negli anni venti del secolo scorso

al Passo del Turlo, m.2738

3 commenti:

  1. Reportage e fotografie decisamente da pagine di carta patinata!!! Lo scenario lascia senza parole , la natura parla da sola !!.
    Sembra di tuffarcisi dentro a queste fotografie.
    Niente moglie al seguito ???? No era per la quale???

    Congratulazioni per l'impostazioni dei reportage delle escursioni : poche righe , foto che parlano da sole e tanta , tanta voglia di vivere e concretezza che traspira dal display del mio PC.

    L'uomo di oggi purtroppo preso dalla frenesia del consumismo e dal pilotaggio dei media , ha perso il contatto con la realtà e la vera dimensione umana nel suo contesto.

    Congratulazioni , Pier Paolo

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  2. Troppo buono, grazie infinite. Ho spesso nostalgia delle Alpi, scrigno di meraviglie che il mondo ci invidia. Una delle mie fissazioni è percorrere lunghi tratti del leggendario e purtroppo misconosciuto Sentiero Italia il quale al nord intercetta non a caso la GTA, la via dei Walser e il Tour del M.Rosa. La moglie viene con me in media due volte su dieci. In tema di camminate e di escursioni il vero mèntore, il vero Maestro, è Riccardo Carnovalini, camminatore di professione. Bevo ogni suo insegnamento come nettare degli dei. Io sono solo un dilettante al confronto !

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