martedì 8 luglio 2014

Dormo nel vento


Microavventura #2. Una notte trascorsa senza tenda su una montagna del parco dei Nebrodi a 1200 metri di quota. Pernottamento reso difficile dalla violenza micidiale del vento di scirocco che si è scatenato per tutta la notte. Due giorni affascinanti che racconto con queste immagini.

    Inizio a pedalare alle 15 partendo da quota 1000 metri. 200 metri di dislivello sino a intercettare la dorsale dei Nebrodi a Portella Mitta. Dislivello che pesa come un macigno a causa del caldo infernale. Poche auto. Poca ombra. Luce accecante - rumore di catena di bicicletta e respiro affannoso. Ma sono di nuovo sulla strada, il mio elemento, e mi piace.

sosta nei pressi di portella Mitta, m.1241 ( Nebrodi occ. - ME )
    Avanzo su questa strada di montagna che mi ha sempre affascinato in tutte le stagioni. Mi si aprono orizzonti ariosi, spaziosi, di sapore desertico. Me la prendo comoda assaporando il fruscìo delle ruote della bici mentre mi arrivano folate di aria calda sino al pianoro delle Case Batessa, uno sconfinato pascolo d'alta quota.
lo sconfinato pascolo delle Case Batessa, m.1296
 

    
    Intorno alle 18 raggiungo il bivio delle Case Filippelli. C'è una baracca prefabbricata attorno alla quale indugiano una decina di uomini con le birre in mano. Scendo dalla bici e mi faccio servire anch'io una birra fredda rispondendo a domande e commenti. Vengo accolto con gentilezza ed entusiasmo, forse perchè sono in bici forse perchè non sono sceso da un camper con addosso una t-shirt Lacoste appena lavata. L'atmosfera che si respira mi piace - è quella di un posto di frontiera del west americano. Congedatomi dalla banda di mandriani mi inoltro verso l'altopiano dove passerò la notte.

il posto di ristoro west-style a Case Filippelli


ultime luci della sera in località Serra di Cipri, m.1257
    Con difficoltà riesco a reperire due metri quadrati liberi da escrementi bovini. Decido di dormire in località Serra di Cipri, un altopiano panoramico esposto a nord e circondato da belle colline. Il sole cala dietro una spessa coltre di aria umida. Il vento caldo continua a soffiare mentre ceno e mi preparo a passare la notte all'aperto. Intorno alle dieci la forza del vento aumenta a dismisura. Mi infilo nel sacco a pelo riparandomi come meglio posso dall'impeto dello scirocco che infurierà fino alle 6 della mattina senza interruzione.

    
    L'alba è livida, opaca. Ho dormito poco e male a causa del vento, ma la regola base della Microavventura è: lasciare che le cose accadano, fluiscano; in altre parole non opporre resistenza psicologica. In fondo è stata un'esperienza anche questa.
Approfitto di una tregua del vento per lasciare il bivacco e tornare sulla strada. Passo accanto allo specchio d'acqua del Lago Pisciotto, quindi faccio colazione presso un abbeveratoio.
risveglio ( per modo di dire...)
il Lago Pisciotto, m.1200

colazione rustica alle prime luci del giorno
    Con calma ritorno sulla strada percorsa ieri all'andata. Il vento si è alzato ancora e solleva nubi di polvere gialla. Decido di fermarmi presso una trattoria assolata per gratificarmi con due bicchieri di Lemonsoda fredda. Difficile descrivere quanto apprezzo e assaporo la bibita dissetante. E' martedì e non si vede nessuno in giro; arrivato a portella San Marco fotografo dei lama che pascolano. E' l'ultima immagine assurda di due giorni assurdi di fuoco, di caldo, di vento. Di vita.
Microavventura#2 Stop.
masse d'aria umida in avvicinamento

portella Mitta, fine dell'escursione


Nota. Benzina a parte, il costo di questa gita microavventurosa di due giorni è stato di euro 7,60 bibite comprese.
Lo dico non per fare lo spilorcio come qualcuno penserà, ma per rammentare che ci si può divertire anche senza spendere capitali o recarsi per forza nei grandi parchi nazionali degli Stati Uniti.

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