mercoledì 6 agosto 2014

Sleeping in an empty land. Microadventure #3

 
I came across a fallen tree
I felt the branches of it looking at me
Is this the place we used to love?
Is this the place that I've been dreaming of?

Keane
 
    Conosco questo posto da una vita. Da molto tempo prima che esistesse Internet, e da prima che tutti diventassero maestri geografi grazie a GoogleEarth e Tripadvisor. I laghi di Tindari sono un luogo surreale e metafisico dove si incontrano terra acqua e cielo, più una quarta dimensione costituita dal vuoto.
Tindari è una striscia di sabbia  punteggiata da vegetazione tipica delle zone costiere e costellata da laghi che cambiano continuamente forma a seguito dell'evaporazione o delle mareggiate. 
Al di là di un'esile striscia di sabbia c'è il mare. All'interno un promontorio granitico incombe sulla pianura deserta quasi schiacciandola.

    Ho ambientato la terza Microavventura in questo luogo straordinario, percorrendolo all'andata a piedi scalzi e passando la notte su una piccola isola in mezzo a uno dei laghetti costieri.
Le immagini che seguono sono il risultato della mia "interpretazione" del paesaggio e insieme di un lavoro fotografico che stavolta è stato particolarmente complesso e impegnativo. Buona visione.
l'area dei laghi di Tindari ripresa da levante
  
la stessa area fotografata dal piazzale del santuario
 
Ho iniziato a camminare alle 16. Ho tolto scarpe e calze per stabilire un contatto con la terra. La luce era ancora molto forte, il caldo torrido. Il paesaggio evocava il deserto australiano.
 
 
 
A breve ho incontrato i primi specchi d'acqua, che riflettevano il cielo. I colori erano intensi, il paesaggio essenziale.
 

    Sono arrivato alla fine della spiaggia. C'erano poche persone, malgrado l'affollamento turistico. Ho posato lo zaino presso un vecchio tronco disseccato e ho trascorso un po' di tempo a leggere nell'attesa del tramonto.
I gabbiani urlavano contro il promontorio, che riecheggiava. L'aria era umida e calda.

    
    Alle 20 gli ultimi turisti si sono allontanati. Tornavano alle loro case, o al campeggio. Io ero già a casa: questa sarebbe stata casa mia per una notte. Una piccola isola sabbiosa in mezzo a uno dei laghetti, che ho riempito di me e dei miei pensieri.
tramonto sul Lago Verde
empty land of water
Quattro dimensioni
tramonto lunare sul promontorio
    La notte è stata umida, satura dell'odore aspro delle piante selvatiche che mi circondavano. Ho atteso con pazienza l'alba, annunciata da un chiarore arancione appena accennato. Ho fatto colazione ancora immerso nel buio, poi la luce è aumentata sino a far esplodere di solidità cromatica il mondo attorno a me.
intuisco il mare
    Alle 8 del mattino la magia finisce. Cominciano ad arrivare i primi bagnanti; camminano svelti parlando ad alta voce, alcuni urlano contro la parete di roccia per giocare con l'eco. Rompono l'incanto di Tindari, la purezza del suo vuoto. Il sole si alza di nuovo prepotente, abbacinante.

Ho riattraversato il deserto percorso all'andata lungo la pista di sabbia. Per un po' ci saranno anche le mie impronte. Poi il vento, e il passaggio degli altri le cancelleranno.
 
ieri, forse


4 commenti:

  1. "Una piccola isola sabbiosa in mezzo a uno dei laghetti, che ho riempito di me e dei miei pensieri."
    E così, una piccola isola sabbiosa, ha riempito te con i suoi pensieri. I suoi pensieri sono i tuoi!

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    1. Diavolo, quindi meno male che ero sul pianeta Terra; fossi stato su Solaris chissà che mostruosità si sarebbero materializzate...!!! :-D

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    2. su solaris, si sarebbero materializzati sempre i tuoi pensieri. i mostri vengono da dentro!

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  2. A volte ciò che scrivi è meglio delle tue foto. Cosa non facile.

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