venerdì 30 settembre 2016

Sicilia insolita. I megaliti dell'Argimusco e i Patriarchi del Bosco di Malabotta.





Abbiamo trascorso una giornata esplorando un'area naturalistica compresa tra i Nebrodi occidentali e i Peloritani: si tratta della riserva del Bosco di Malabotta, un'antica foresta posta a circa 1300 metri di quota costituita da querce, faggi e alberi secolari chiamati 'Patriarchi'. A poca distanza da essa si trova il leggendario altopiano dell'Argimusco, costellato di megaliti rocciosi originati dall'erosione plurimillenaria.



IL BOSCO DI MALABOTTA.
( Dio manda il pane a chi non ha i denti )

Abbiamo raggiunto il Bosco passando da Floresta e imboccando dal valico di Favoscuro la strada per Polverello. In questo periodo dell'anno, caratterizzato da alta pressione e deboli piogge, il paesaggio dei Nebrodi è davvero affascinante:

La mole di Monte dell'Orso ammantata di nuvole rosa, nel territorio di Floresta.
Nebbia tra le montagne comprese tra Floresta e il valico di Favoscuro.



     Si accede al Bosco di Malabotta percorrendo una strada asfaltata in cattive condizioni; i due chilometri che precedono il piccolo parcheggio sono pieni di buche molto pericolose. Con un veicolo lungo e basso io ci penserei due volte prima di tentare. A piedi o in bici occorre prestare molta attenzione a un ovile situato tra l'ingresso ai megaliti e quello del Bosco: dei cani liberi abbaiano e terrorizzano chiunque passi da qui con qualsiasi mezzo. Ovviamente del padrone non c'è mai neanche l'ombra. Finalmente si parcheggia e si entra nella riserva, che offre spunti fotografici interessanti:




sopra e sotto: i cosiddetti 'Patriarchi',
relitti botanici secolari all'interno del Bosco di Malabotta.





     Noi abbiamo percorso il sentiero numero 1, impegnandoci per circa 7 chilometri tra querce e faggete che sicuramente diventeranno spettacolari alla fine di Ottobre. La strada  passa accanto una caserma forestale abbandonata posta al centro dell'area protetta - la riconoscerete perchè circondata da un muro di pietra alto tre metri, manco fosse stato fatto per resistere all'invasione degli Unni. Ci sono sedili e panche di legno, e l'intera zona è sorprendentemente quasi pulita. Nei giorni infrasettimanali non c'è anima viva in giro, soprattutto se la giornata non è delle migliori. La domenica potrete invece essere allietati dal rombo allegro e pieno di vita delle moto da cross, libere di scorazzare ovunque: e meno male che è un'area naturalistica..!


AVVERTENZE MOLTO MA MOLTO IMPORTANTI.
Il bosco di Malabotta è solcato da numerose piste che si intersecano in mille punti. Tutti i forum e la letteratura passata lamentano l'assoluta mancanza di segnaletica. Forse per ovviare a questa lacuna... un po' di segnali adesso ci sono, ma - e qui devo fare i miei complimenti - chi ha curato i cartelli è riuscito a realizzare due cose geniali:

1) metterli ESATTAMENTE dove non servono, e non metterli ESATTAMENTE dove servirebbero.
2) i cartelli spariscono con progressione matematica man mano che ci si allontana dal punto di partenza.


Inoltre non si capisce perchè sui cartelli non appaiono frecce direzionali e - qui mi viene veramente da ridere - perchè la distanza sia espressa in 'ml', cioè in millilitri (!):


leggete in alto la distanza: 'ml 6550' = millilitri 6550;
sì lo so che sto cercando il pelo nell'uovo, però, dai...
...così facciamo ridere i polli !



Lungo la strada si trovano diversi tabelloni con tanto di tettoia di protezione; l'unico problema è che non c'è MAI traccia di uno straccio di cartina con l'indicazione "You are here", ma solo tavole di legno vuote o disegnate da qualche imbecille che si era portato il pennarello UniPosca:


Perepepepè !   ...e la cartina dov'è ???



Adesso, dopo le doverose risate ( a denti stretti ), il mio consiglio è:  fotografate la - unica - cartina nei pressi del posteggio e tenetela cara; per quanto non sia il massimo, vi impedirà di perdervi. Sbagliare un incrocio nel bosco può costare molto caro. E scordatevi il prezioso smartphone con gps col quale pensate di avere l'asso nella manica: qui non c'è segnale.

Non avventuratevi da soli a meno di non aver già testato il percorso, e fate attenzione alla nebbia, molto frequente.

Ogni tanto appare qualche segnale internazionale bianco/rosso del Sentiero Europeo E/1, ma i segni sono stati stranamente tracciati solo nell'ottica di chi percorre questo importante sentiero in direzione sud. Complimenti anche al glorioso Club Alpino Siciliano, se è stato il responsabile !

Chi sta percorrendo il sentiero principale in senso antiorario deve fare attenzione a un bivio non segnato sulla carta, poco a sud di Pizzo Voturi. Andando a sinistra si ritornerà al punto di partenza ( e alla salvezza ). A destra... non ne ho idea, la carrareccia si perdeva in direzione nord-est verso chissà dove...

Insomma: occhio ! contattatemi per eventuali chiarimenti.




L'ALTOPIANO DELL'ARGIMUSCO E I MEGALITI

Extraterrestre portami via
voglio una stella che sia tutta mia...






La chiamano 'la Stonehenge siciliana'. Scoperta da qualche anno e plurifotografata su internet, quest'area vasta e ventosa praticata da pecore, capre e vacche e caratterizzata da grandi megaliti rocciosi, è divenuta sempre più nel corso degli ultimi anni luogo di culto per astrofili, ufologi e mistici di varia natura.




C'è chi ritiene che in tempi preistorici questo fosse un luogo deputato all'osservazione del cielo:

cosa penso io:
...che in tempi preistorici avevano altro a cui pensare che stare a guardare le stelle

C'è chi pensa che l'altopiano sia un ottimo punto per stabilire un contatto con gli alieni.

cosa penso io:
...dite agli alieni semmai sbarcassero di fare attenzione ai cani da pastore liberi che si trovano nelle vicinanze

C'è chi vede in certe formazioni rocciose il profilo della Madonna.

cosa penso io:
...ognuno vede quello che vuole vedere - i siciliani poi, vedrebbero la Madonna anche nell'etichetta della Coca Cola...


guardiamoci qualche foto, và - che è meglio:





in alto: questa formazione rocciosa a me personalmente
rammenta il film australiano 'Picnic ad Hanging Rock'.





sopra: il megalite detto 'dell'aquila'



L'altopiano dell'Argimusco e le sue curiose rocce levigate è davvero un posto fantastico, oltre che una location fotografica d'eccezione. Purtroppo non sono mai riuscito a immortalare i megaliti contro cieli nuvolosi e interessanti - e non era la prima volta che venivo qui.

Conto di tornare da queste parti in Autunno inoltrato per godere dei colori delle faggete di Malabotta e magari di piantare la tenda sull'altopiano "misterioso", per fotografare all'alba questi monumenti della natura -

 - i quali ci fanno dimenticare l'incuria, le strade disastrate, la segnaletica penosa e quei sacchetti di immondizia residuo dell'ultimo Ferragosto, che faccio finta di non vedere.


Chi volesse dare un'occhiata ai megaliti nella loro veste invernale può rispolverare questo mio post di marzo 2014.


9 commenti:

  1. Posti stupendi assolutamente non valorizzati. Strano che la mafia o chi per essa non ci abbia visto una fonte di guadagno.

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    1. La Faggeta di Malabotta è veramente meritevole, lo dico da fotografo. Conto di tornarci a fine Ottobre, ora che conosco come e dove muovermi.

      La mafia... bah! Quand'anche piazzassero un baretto, un chiosco o roba di questo genere, che gran guadagni ne avrebbero? Alla mafia interessano negozi di lusso, concessionarie, roba di alto livello insomma.

      Non che conosca la materia nel dettaglio, ma da queste parti, figurati - solo pecore, capre e mucche...

      Meglio così.

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  2. sempre la solita "retorica" sulla mafia..l'inciviltà.. c'è sempre qualcosa da dire .. come se arriviate dalla scandinavia.. al nord non ho visto tutta questa grande "civiltà".. a me, la natura va bene come è, la forestale fa ciò che può, con pochi agenti tutti in età pensionabile, ( quelli in divisa, non gli operai stagionali..", che vengono confusi ad arte, con le guardie, in sicilia, non vi sono 20 mila agenti forestali, ma al massimo credo una quarantina, che devono controllare un territorio vastissimo, impervio, oltre, al lavoro sui reati ambientali, discariche, scavi, costruzioni abusive, cave, scarichi di acque inquinanti, ecc.. !!!) forse che al nord nei percorsi montani vi sono bar, ristoranti, cottage..non si incontrane greggi di animali, cani, pastori.. se, non vi piace la Sicilia, statevene a casa!! avete rotto le palle!!

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    1. gentile amico, innanzitutto grazie per il commento - lo dico senza ironia: è dagli scontri che "nasce" qualcosa, altrimenti ci si culla in una visione edulcorata del mondo in cui per amor pacis è tutto bello, tutto a posto, tutto dorato come nel blog di Irma la casalinga che fa le crostate di frutta tanto buone.

      Il fatto è che hai scritto di getto. Senza la mediazione del pensiero; e io non te ne faccio una colpa, vuoi perchè spesso e volentieri lo faccio anch'io vuoi perchè la natura stessa della comunicazione su internet favorisce questo.

      E' evidente che ami la Sicilia (anch'io la amo) ma hai viaggiato poco. Hai citato il nord, la Scandinavia eccetera: io ho vissuto 14 anni al nord Italia e visitato 13 nazioni in bicicletta cioè metro per metro, prima fra tutte proprio la Scandinavia nel 2012.
      Ora ti aspetterai che ti scriva che il nord è più civilizzato, organizzato e via dicendo. Invece no. Il nord (Europa/Italia) funziona a macchia di leopardo esattamente come la Sicilia. La Finlandia per esempio è un'immensa pattumiera, e anche Norvegia e Svezia non scherzano. Chi sporca? Tutta la feccia migratoria e i camionisti provenienti da Polonia, Russia ecc. dopo lo spalancamento delle frontiere che fa tanto felici quelli de: Open Borders, "Fateli scendere" ecc. ecc.

      Vuoi un paese pulito in modo maniacale? No, non solo la ovvia Svizzera, ma... l'Ungheria.
      Nella fascistissima e cattivissima Ungheria di Orban il malefico non trovi una lattina per terra manco a cercarla.

      Al nord Italia la stessa cosa: pattumiera e civiltà distribuite a seconda delle amministrazioni locali o qualità degli abitanti e altre variabili aleatorie e complesse.

      Io riporto I FATTI COME SONO. In Sicilia ho reperito posti di straordinaria e inaspettata pulizia come Petralia Soprana e Sottana e le Madonie - o anche Troina.
      E HO RIPORTATO CON PIACERE IL GRADO DI CIVILTA' come potrai reperire nella conclusione del post:
      http://voglioviverecosi-lupolibero.blogspot.com/2017/11/nel-parco-delle-madonie-dove-ho-dormito.html

      Quello che dopo anni di cicloturismo ed escursionismo posso dire è che: TENDENZIALMENTE il nord Italia risulta più pulito/meglio segnalato in quelli che sono i posti di cosiddetta "natura". Ma io sono nessuno rispetto a grandi-colossali camminatori come Lorenzo Franco Santin che ha percorso in sei mesi e in solitaria i 6880 km del Sentiero Italia e il quale in sostanza riporta la stessa cosa:

      al sud segnaletica carente - al centro và un po' meglio - al nord Italia segnaletica quasi sempre ottima.

      Sei andato a rispolverare un vecchio post di tre anni fa in cui ancora non avevo a disposizione strumenti di orientamento gps. Adesso potrei fare a meno della cartellonistica, e forse scriverei parole più indulgenti anche se - diavolo - per realizzare quattro cartelli in legno ben fatti non è che ci voglia una laurea.
      Il fatto è che in Sicilia e al sud in generale spesso non si fa neanche il minimo sindacale. Probabilmente non ti è mai capitato di camminare nella nebbia fitta e di imbatterti in tre bivii uno dopo l'altro, non segnati, senza il conforto del gps.

      Hai tirato fuori i Forestali. Ignoro quanti siano gli effettivi ma non penso solo una quarantina: non penso proprio (e anche tu con quel "credo" hai qualche dubbio...) -
      Ho incontrato innumerevoli squadre di stagionali e ho quasi sempre notato una curiosa distribuzione gender dei ruoli: mentre gli uomini lavoravano a pali recinzioni ecc. le donne erano intente tutto il tempo a cucinare, stare sedute o fumare sigarette.
      Questo anche alle 10 del mattino che non è esattamente "ora di pranzo".

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    2. Un'ultima chiosa prima di congedarmi: hai scritto una frase curiosa: la natura ti va bene com'è. In realtà NON ESISTONO in Europa posti di natura assoluta. Neanche un metro quadrato. La valle del Bove sull'Etna? neanche quella: ci sono tracce di sentieri e sci abbandonati = è passato l'uomo.
      Il selvaggio sentiero Kungsleden in Svezia - popolato da orsi? neanche: vi reperisci capanne di legno a intervalli regolari = è opera dell'uomo.

      Se ci pensi, in Sicilia non c'è un singolo angolo dove l'uomo non sia passato.
      La "natura così com'è" è un concetto virtuale. Poteva essere tale all'epoca dei Sicani, forse. Quello che vedi, che vediamo, sono posti "diversi dalla città". Nei quali le cose sono due: o li lasciamo all'incuria e ai vandali oppure facciamo il minimo sindacale per renderli fruibili. E spesso la bilancia pende sul primo dei due piatti.

      Infine una nota sui cani e sui pastori. Non è che al nord non ce ne siano - ma al nord non ho mai reperito cani lasciati liberi di aggredire i passanti. Mai.
      Qui in Sicilia vige invece una sorta di strafottenza al riguardo: si lasciano le bestie libere e chi passa a piedi o in bici sono affari "suoi". Tanto "non fanu nenti" (fino a quando non ci scappa un'aggressione a morsi in cui ti auguro di non incappare mai).

      Queto lassismo, questo modo di fare riassume fin troppo bene quel fatalismo/facilonerìa tipici del sud, derivanti dall'eredità genetica levantina e magrebina. Una delle cose che non sopporto in un mare di cose che invece apprezzo e mi piacciono.

      Un caro saluto.

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  3. Ciao!! Grazie mille per questo post super utile che aiuta a capire cosa fare e cosa non: io vorrei passare la notte all' argimusco da sola con tenda, secondo voi è possibile?ci sono rifugi vicino e poi con una macchina a noleggio forse non è il massimo percorrere la strada fino ai megaliti?
    Grazie mille
    Costy

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    1. Ai tempi in cui ho fatto il giro non possedevo ancora smartphone con mappe, ora si.
      Il bivacco in solitaria con tenda lo farei: montando al tramonto e smontando all'alba, senza dare nell'occhio e a distanza dalle piste in terra battuta.
      Non ci sono rifugi in loco.
      Con una macchina si raggiunge benissimo l'altopiano, basta guidare con prudenza e senza premura.
      Un saluto.

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  4. Intanto per cominciare ti dico subito GRAZIE! Questo post è stato il più utile che abbia trovato finora dopo una lunga ricerca su internet ed il tono con il quale ti approcci mi ha fatto sorridere più volte (anche io a denti stretti). E' da alcuni giorni che stavo pensando di fare un trekking nel bosco di Malabotta fino ad arrivare all'Argimusco e pensavo di trovare qualche stralcio di cartina o mappa su internet, ma nulla. Volevo sapere a questo punto se i due posti sono collegati da un sentiero specifico oppure bisogna spostarsi in macchina per vederli entrambi.
    P.s.: sicuramente nel tuo blog ci sarà un post dedicato però io la tento comunque. Consiglio assolutamente di vedere anche il bosco della Tassita, un altro polmone verde della Sicilia! Se lo conosci ed esista già un post mi piacerebbe ricevere il link per recuperarlo.
    Un blog davvero piacevole ed interessante!

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    1. Gentile Alice, grazie. La strada da cui si diparte il cancello d'accesso all'Argimusco è esattamente la stessa che prosegue verso sud per circa 2 km e si arresta. Qui si parcheggia per scendere a piedi nell'area del B. di Malabotta. Sottolineo che al tempo in cui ho scritto il post non avevo a disposizione applicazioni di orientamento per smartphone, che funzionano offline, anche in assenza di segnale internet.
      Circa il bosco d.Tassita, io non l'ho attraversato per il semplice motivo tecnico che ho percorso la Dorsale dei Nebrodi in bici e non a piedi. Il tratto della Tassita è infatti non percorribile in bici. Il post più "vicino" che posso suggerire è quello che scrissi il 2 novembre del 2019.

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