mercoledì 3 novembre 2021

Una mattina di puro cicloturismo lungo il mare.

 

 


 

 

Sono le 5,50 del mattino quando parto in treno da Capo d'Orlando per raggiungere Castel di Tusa, poco più di 50 chilometri in direzione Palermo - sulla costa tirrenica. Non ci sono più i vecchi treni; sono stati sostituiti da modernissimi convogli dove FINALMENTE è previsto uno spazio apposito per le biciclette, che tra l'altro in Sicilia viaggiano gratis:

 


 sopra: l'apposito spazio per alloggio bici sui nuovi treni regionali



Fuori dai finestrini è ancora notte. Il cielo inizia appena a illuminarsi da Santo Stefano di Camastra in poi. Poco oltre le 6 e trenta sono alla stazione di Tusa. Scendo dal treno e mi reco in paese, sul lungomare ancora deserto. Da tempo desideravo vivere l'esperienza dell'alba su questa adorabile spiaggia di ciottoli disseminata di barche e scogli color ocra.

 



sopra e sotto: alba a castel di Tusa (ME)





 

Lasciata Castel di Tusa inizio a pedalare in direzione Messina. Poche auto sulla Statale - e fa un certo fresco nei tratti in ombra. Poco prima di Santo Stefano di Camastra mi fermo presso una delle opere d'arte contemporanea della Fiumara d'Arte: il Monumento per un Poeta Morto (Tano Festa, 1989), conosciuto anche come 'Finestra sul mare'.





 

Raggiungo Santo Stefano di Camastra, città della ceramica. Il centro attuale fu fondato alla fine del 1600 da Giuseppe Lanza duca di Camastra, con impianto viario geometrico. Mi fermo presso il belvedere sul mare dove avevo sostato durante il mio primo viaggio in bici, trentuno anni fa. Dò un'occhiata alla piccola ed elegante Villa Italia, appena vicina, e alle strade che a quest'ora si sono già animate.





dall'alto: S.Stefano di Camastra (ME) - panorama dal belvedere; ingresso di Villa Italia e strada del centro


sotto: chiesa di S.Nicola di Bari e ceramiche artistiche






 

C'è vento favorevole da nord ovest. Lungi dal calmarsi, aumenta. Il risultato è che viaggio come un treno pur non essendo la mia una bici da corsa: che goduria! Oltrepasso Marina di Caronìa e giungo in breve a Torre del Lauro ed Acquedolci, dove mi fermo al castello Cupane prima di riprendere la marcia.




sopra: Marina di Caronìa (ME). Un edificio abbandonato relativo a una proprietà terriera (uliveti e agrumeti), con gli interstizi tra i blocchi colmati con mattoni rossi invece che con malta. Il corpo di fabbrica a destra sembra un'aggiunta successiva.


in basso: sosta a Torre del Lauro e al castello di Acquedolci






 

E' ormai mezzogiorno quando giungo a Sant'Agata di Militello, con suo immenso lungomare. A Torrenova mi concedo un panino superlativo e una gazzosa.








Come avevo scritto recentemente, si può adesso transitare lungo la ciclabile costiera da Torrenova a Capo d'Orlando evitando la pericolosa Statale: la imbocco e viaggio veloce accanto al mare, in meravigliosa solitudine. 

Il giro termina al faro di Capo d'Orlando, dove le onde si frangono dando spettacolo. In tutto ho percorso 54 chilometri.









7 commenti:

  1. Amunì, 54km li faccio pure io 😄
    Bei posti, belle foto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Finalmente dei treni in cui la bici non entra come fosse materiale radioattivo! Prossima volta mi spingo verso Palermo.

      Elimina
  2. Ma che spettacolo!!!

    Pare estate :) da quanto è luminoso tutto :)

    Cielo, sole, mare, città bellissimi :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magnifico periodo dell'anno in cui l'erba è verde a bordo spiaggia e la luce magica.

      Elimina
  3. Un saluto, con un po' di sana invidia. 😉

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giusi ieri sera ero andato sul tuo blog per un film di cui avevo fatto una recensione: Wij, del 2018. Un caro saluto!

      Elimina