venerdì 26 novembre 2021

In bici nel parco delle Madonie, una notte in uno splendido bivacco isolato.

 

 


 

Il 25 e 26 novembre sono partito in auto per raggiungere Isnello, un piccolo comune di meno di 1500 abitanti posto a 580 metri d'altezza nelle Madonie, in provincia di Palermo.

L'intenzione era quella di partire dal paese per raggiungere in bici una valle particolarmente suggestiva del parco regionale e trascorrere la notte in un bivacco.

 

Giunto a Isnello alle 8,30 ho fatto un breve giro per le strade e i vicoli - quindi mi sono diretto verso il bivio Mongerrate dal quale ha inizio la salita verso le località di Piano Zucchi e successivamente Piano Battaglia.

 


 sopra: il piccolo centro di Isnello (PA, 580m.) ai piedi del M.Grotta Grande sulle Madonìe


sotto: torre della chiesa madre di Isnello (sec.XVI-XVII) e architetture del paese





Fatta eccezione per un breve falsopiano, la lunga salita si svolge su una strada ombreggiata da sugherete e boschi di lecci. Dalla località Torre Montaspro in poi il paesaggio diventa sempre più montano sino ai vasti panorami aperti sulle "dolomiti di Sicilia".

L'ascesa ha richiesto in totale 2 ore e mezza. FONDAMENTALE è stato mangiare ogni mezz'ora. Superato Piano Zucchi (m.1100) la stanchezza ha iniziato a farsi sentire insieme alla pendenza della strada, che è aumentata di almeno due punti percentuali. Ma questi sono dettagli di cui si accorge chi va in bici, non in auto. E credetemi: dopo 1200 metri di dislivello me ne sono accorto, eccome.

 



 

sopra: due immagini scattate in salita verso Piano Zucchi, sulla provinciale 54



Lasciata la provinciale ho imboccato una pista sterrata preclusa alle auto che si dirige verso una delle valli più belle del parco. I panorami letteralmente alpini erano di una bellezza da dare alla testa. 





La presenza di un cancello ben chiuso agli autoveicoli ha contribuito ad accrescere quel senso di isolamento che non sempre si prova sui Nebrodi, percorribili in lungo e in largo da allevatori e privati. A parte un cercatore di funghi che stava rientrando insieme al cane, non ho incontrato nessuno.

Dopo aver superato un altopiano cinto da montagne calcaree la pista si inoltra in vecchie faggete dove si trova un pagliaio presso il quale ho fatto una breve sosta.





 

Lasciato il pagliaio ho raggiunto il posto dove passare la notte: un bivacco interamente di legno che sorge in una incantevole spianata erbosa circondata da pini.

Al mio arrivo un branco di caprioli si è dato alla fuga. All'interno del bivacco c'era un gran profumo di resina di legno. Un posto meraviglioso - tra i più belli mai visti in anni di viaggi ed escursioni - in grado di soddisfare anche il misantropo più esigente.



 

sopra e sotto: l'arrivo al bivacco isolato nel bosco di pini

 





Sorseggiare una tazza di Nescafè caldo e attendere l'arrivo dell'oscurità davanti al bivacco mi ha dato sensazioni indescrivibili. Così come ritirarsi all'interno e leggere prima di cucinare e andare a dormire su un comodo soppalco.





in alto e in basso: all'interno del bivacco di legno, letture e cena





All'interno del locale, privo di stufe o camino, doveva esserci una temperatura di circa 4 gradi. Tuttavia ho dormito benissimo grazie al sacco a pelo invernale e ad altri accorgimenti atti a non far raffreddare gli arti inferiori: calzamaglia tecnica e calze invernali.

Contro il freddo occorre giocare d'anticipo e non sottovalutare quanto il corpo possa perdere calore. Bisogna avvicinarsi sempre con umiltà alla montagna e non fare i presuntuosi.




Lasciato a malincuore l'adorabile bivacco, il mattino dopo ho ripercorso la strada fatta all'andata. La giornata era grigia e dalla luce livida, tipica del vento da sud - a queste quote piuttosto freddo e a raffiche.

Dopo aver attraversato un suggestivo bosco immerso nel silenzio e la vallata percorsa ieri, è iniziata la lunga discesa sotto una pioggia non forte che mi ha ricondotto a Isnello.





sopra e sotto: si scende verso il punto di partenza/arrivo





Quanto è bello SCENDERE in bicicletta. Senza fardelli che torturano le spalle. Stare seduti e scendere, scendere. Consapevoli della fatica fatta precedentemente, dell'aver guadagnato la discesa. 

Con un sorriso a 360 gradi sono rientrato a Isnello dove avevo lasciato l'auto e sono ripartito. Prima però ho voluto visitare un altro centro madonita: Castelbuono.




 

Questo paese di 8300 abitanti a 430 m. d'altezza vanta un bel centro storico di matrice medievale ed è dominato dalla mole del castello dei Ventimiglia:



sopra: il castello dei Ventimiglia

sotto: il portale (1316) di accesso alla piana del castello




Sulla piazza Margherita prospetta la chiesa Matrice Vecchia (XIV sec.-1494), curiosamente sormontata da merlature:







Dopo qualche decina di minuti passati a passeggiare per le belle vie di Castelbuono ho fatto definitivamente ritorno a casa.

Questa escursione è stata davvero magnifica, una delle più belle degli ultimi anni. Complessivamente, la salita da Isnello al bivacco ha coperto un dislivello di 1217 metri.

Non ci sono precisi riferimenti topografici sul bivacco per mia espressa volontà.




14 commenti:

  1. Una bellezza da togliere il fiato!

    Bellissimi questi luoghi, bellissimi i tuoi "reportage".

    :)

    Buon fine settimana!

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    1. Ti ringrazio: sempre fedele. Buon fine settimana anche a te di cuore!

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  2. Spettacolare !! Complimenti per il giro e per le foto....
    Scusa se mi permetto di chiedere, ma non incontri mai cani randagi nelle tue escursioni ?
    Ciao, Marco

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    1. Ti ringrazio. Di cani ne incontro spesso. La Sicilia in particolare abbonda di randagi e cani da pastore. Questi ultimi sono i più detestabili. Tra l'altro inseguono anche sulle pubbliche strade attaccando vigliaccamente alle spalle con complesse manovre sovversive. L'introduzione del microchip incoraggia i pastori a far finta di niente. Semplicemente negheranno che il cane gli appartenga, in caso di assalto.

      Non potendoli stendere sull'asfalto a fucilate (cosa che farei volentieri) da tempo uso un efficace disturbatore a ultrasuoni. Funziona con circa la metà dei cani.

      Un saluto.

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    2. Errata c; sovversive = diversive

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  3. interessante il disturbatore ad ultrasuoni...
    Però, da quanto dici, è efficace sì ma "solo" al 50% .... e per l'altra metà cosa fai ?
    :-)
    grazie ancora

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    1. Per la restante parte mi allontano (se sono fortunato, in discesa semino facilmente il cane).
      Oppure mi allontano dopo aver preso il cane a pietrate. A volte basta il solo gesto di raccogliere una pietra per far fuggire l'animale. Lo sanno per istinto.

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  4. Questi posti immutabili, sono sempre stati le immagini di quanto sia stata bella la Ns Isola senza la sporca mano dell'uomo. Io li ho goduti, in compagnia di veri amici con cui si dividevano esperienze e sensazioni appena cinquant'anni fa utilizzando scarponi, tende militari asini e/o muli se si riusciva a trattare con i pastori.
    P.S. i cani randagi, come i lupi, i leoni etc.etc., fanno parte della Natura. Basta saperli prendere per il verso giusto.

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    1. Narra la Guida Rossa TCI del 1919 sulle Madonie: "...si sale all'altopiano sotto la cima del monte (verso i 1600-1700 m.), ove la bellezza dei faggi secolari, a gruppi nelle praterie, non potrebbe essere più pittoresca."

      Ed è tutto immutato come 100 anni fa. E' la seconda volta che mi reco sulle Madonie e confermo la pulizia di queste montagne. L'anno prossimo tornerò tassativamente a inizio novembre quando i faggi non sono spogli.

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  5. 4a foto: casa torre con una monofora gotica! :)
    7a foto: rimboschimento con cedri atlantici.

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  6. > A parte un cercatore di funghi che stava rientrando insieme al cane, non ho incontrato nessuno.

    Il senso di solitudine in natura e' talvolta esaltante, da' alla testa!
    E' una sensazione unica, un misto di potenza, sensazione di esplorazione in territori "vergini", di essere uno con la natura, con l'universo.
    Questo cio' che io provavo quando ero in natura da solo.

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  7. Ottimo che hai omesso i riferimenti al bivacco.
    Dati i tempi che corrono, e il prolifefrare di cafoni, maleducati, sciatti e rozzi, meno gente bazzica quei luohi e meno rischi ci sono che essi vengano rovinati, deturpati, vandalizzati.
    Bravo!

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  8. Splendida il cantone dell'ultima foto: fontana (forse piu' tardo rinascimentale che barocca, a naso) e ... bottega di verdura.
    Splendido contrasto!

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