mercoledì 26 marzo 2014

Fotoritocco digitale

Non voglio dare lezioni a nessuno; di fotografi migliori di me, veri e propri maestri ce ne sono a migliaia.
Ma io vivo per fotografare; e raccontare con la fotografia ciò che faccio e che vedo di bello (e anche di brutto alle volte).
Vent'anni fa avevo una Canon analogica (a pellicola), con la quale scattavo in massima parte diapositive - Su ogni rullino gli scarti erano innumerevoli, e i rullini non li regalavano. Bastava un'inquadratura appena storta o una goccia di pioggia sull'obiettivo e ti saluto bella foto. Tempi preistorici.

Sento spessissimo discutere di materiale tecnico; la D800 è meglio della D700, il 50mm f1.8 è meglio del 35mm f2 ecc.
Credo che l'attrezzatura sia fondamentale, certo - ma vorrei sottolineare che in fotografia digitale è la postproduzione cioè il ritocco, che fa la vera differenza. Bisogna lavorarci, perderci tempo, fare esperienza e tanta.
A titolo di esempio riporto una fotografia scattata al ritorno dall'escursione ai megaliti dell'Argimusco in Sicilia. Per quasi tutto il tempo il cielo si era mantenuto nuvoloso e drammatico, ottima cosa questa per dare profondità e atmosfera alla scena. Sulla via del ritorno le nuvole hanno cominciato a scaricare una pioggerella fredda. Ho scattato una foto al volo di uno dei dolmen rocciosi, e...dov'è andata a finire quella goccia di pioggia sulla lente? esattamente sul dolmen!


Per eliminare la goccia ho utilizzato quello strumento favoloso che è il timbro Clona di Photoshop. Esso campiona aree circolari dell'immagine digitale e li stampa dove desideriamo. Usare il timbro è un'arte; io impiego sempre un pennello morbido per quest'operazione; in caso contrario si originano pasticci tali che è meglio buttare via la foto o lasciarla com'è.

La foto originale aveva comunque un aspetto monotonale che non mi piaceva; ho dato un tocco di sovraesposizione, circa +0,2. Poi ho aumentato il contrasto per dare corpo ai toni scuri. Se non si fa questo l'immagine risulta sempre "piatta".
Ho aumentato la nitidezza con lo strumento "chiarezza" del software Lightroom, particolarmente efficace. La chiarezza va aumentata in genere fino a +20, se si va oltre si formano artefatti attorno alle aree di confine scuro-chiaro.
Ho poi dato una vignettatura leggera di tono scuro per esaltare il centro della scena; Lightroom applica vignettature soffici ed eleganti, uso sempre questo software per vignettare.
Infine ho tagliato via un po' di cielo e di primissimo piano di troppo e aumentato la saturazione per rallegrare la foto.
Il risultato è questo:


Manipolazione/alterazione della realtà? Violenza alla verità del reale?
Cos'è il reale?
Lo alteriamo nel momento stesso in cui ci mettiamo sul naso occhiali da sole polarizzati, il reale.
E poi, se il risultato ci piace: ben venga - non abbiamo fatto del male a nessuno e ci siamo anche divertiti.
Il ritocco fotografico è un cimento meraviglioso; vale la pena perderci tempo, soprattutto se abbiamo speso fior di quattrini in un apparecchio fotografico e in un corredo di costose lenti.


2 commenti:

  1. foto bellissime!!!! non sapevo di questo posto. mi chiedo come si siano formati questi "megaliti".
    le tue escursioni mi fanno conoscere un po di quella sicilia difficilmente (per pigrizia) visitabile.
    grazie per quello che ci dai!

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  2. Paradossalmente parecchi posti meravigliosi in Sicilia sono difficilmente visitabili perchè malissimo segnalati. Ti sei alzato alle 6, hai fatto decine e decine di chilometri e poi: cartelli mancanti o se ci sono grandi quanto un francobollo; oppure semicancellati o semioccultati o presi a pallettoni ecc.
    La Sicilia ha molto da imparare in quanto a segnaletica escursionistica / turistica.
    ...ma questa volta ce l'ho fatta!

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