giovedì 30 luglio 2015

Il Mulino del Po, una lettura avvincente.



'Perchè sei quello che sei: un credenzone, un bietolone,
se vuoi saperlo, uno che l'infinocchia chi vuole;
e tieni come il vaglio l'acqua.'

CAP.III, LA FINE DEL SAN MICHELE


MI FARA' SBADIGLIARE ?


   A guardarli, certi libri, mettono un po' di soggezione. Quasi 800 pagine, scritte belle fitte. Mi farà sbadigliare ? Ce la farò a completarlo, anzi a iniziarlo ? Perchè dovrei sorbirmi questa lettura vetusta e impegnativa ?
...soprattutto in un'epoca in cui tutto va, deve, essere ingurgitato in fretta, manco la vita avesse un contatore che scatta, scatta, scatta e ammonisce: "sbrigati-guarda-solo-le-figure-che-poi-devi-andare"...

   Il Mulino del Po di Riccardo Bacchelli è un capolavoro assoluto. Che vale la pena leggere dalla prima all'ultima pagina. Comprese le lunghe divagazioni storiche cui indugia l'autore - di immane, altissimo spessore culturale.
Ma non spetta a me scrivere qui una critica, atteggiarmi a letterato, chè letterato non sono -

   Mi accontento di dire solo che quest'opera, e il terzo volume in particolare
( Mondo Vecchio sempre Nuovo ), che narra le vicende umane di una famiglia di molinari fluviali tra la fine dell'Ottocento e il 1918, è appassionante come e più di un film. Profetico, profondo e avvincente.

Un unico rammarico: averlo finito.

 

 

 

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