Tra Corleone e Prizzi la statale 118 attraversa un ambiente affascinante: è l'alta valle del Sosio, fiume alimentato da un lago artificiale. Poi si giunge a Prizzi, m.1000. E' uno dei paesi più belli che abbia mai visto, secondo solo a Morano Calabro; un intrico di viottoli in pietra preclusi alle auto in cui mi perdo beato in questo tardo pomeriggio, tra conversazioni improvvisate con ex-contadini e odori di cucina, di legna bruciata, di antico, che escono dalle case da presepio.
verso Prizzi, nell'alta valle del Sosio, tra colline sterminate |
Prizzi, m.1000 |
Un motel che lascio quando ancora è notte; avvìo l'auto e faccio colazione in un bar del paese - sono le 6 e mangio una sfoglia calda ripiena di marmellata di mirtilli. Prizzi si sveglia in una giornata umida, e io la fotografo alle prime luci -
Navigo verso est; ancora 18 chilometri e sono a Borgo Riena, un altro villaggio abbandonato.
Sorge isolato nella campagna; c'è un bell'abbeveratoio poco distante, e una chiesa di grandi dimensioni con una torre campanaria pericolosamente inclinata. Evidentemente la chiesa era stata dimensionata prevedendo una futura espansione del borgo - cosa che non avvenne mai. Solo un gruppo sparuto di edifici diroccati con porticati ed archi a tutto sesto - e tanto silenzio.
Borgo Riena, la chiesa |
il castello di Càccamo (PA) |
Nella tarda mattinata cerco l'ultimo dei villaggi rurali, quello a cui tengo di più. Si trova su un'alta collina desolata e ventosa del territorio di Castronuovo di Sicilia, ed è un borgo operaio. I villaggi-operai erano destinati a portare avanti grandi opere di bonifica o infrastrutture, in questo caso ferroviarie. In seguito, una volta finiti i lavori, le abitazioni sarebbero state utilizzate dai coloni-contadini. Borgo Recalmigi è uno di questi; presenta una struttura a croce:
fonte: voxhumana.blogspot |
la strada per giungere al villaggio è in condizioni disastrose; frane e smottamenti l'hanno resa un autentico pericolo, ma non è la prima e unica strada pessima in cui mi sono imbattuto. Borgo Recalmigi appare alla fine all'improvviso, al centro del nulla. E' un luogo incredibile, da film.
Borgo Recalmigi: "INIZIA UN ORDINE NUOVO, ANNO V". |
Mi aggiro tra gli edifici, poi entro a esplorare qualche stanza di quelli non pericolanti; qualcuno ha abitato qui e fino a non molto tempo fa. Ci sono ingenui quadretti alle pareti, un armadio aperto con vestiti da donna sparsi per terra, una copia del Giornale di Sicilia del 1981 e un calendario del 2005.
Ho scritto che amo i luoghi abbandonati, nell'introduzione; Borgo Recalmigi è qualcosa di più di un luogo abbandonato: emana energia, qualcosa che non riesco a decifrare esattamente. Altri posti mi hanno dato sensazioni inquietanti, ma non questo - neanche sotto questo cielo scuro e minaccioso. In pratica non vorrei andarmene mai da qui - e continuo a girovagare tra gli edifici, a cercare chissà cosa. Chi è stato qui ?
Ci sono forse stato già ?
Ci sono forse stato già ?
Mi siedo a un tavolaccio sgangherato appena fuori la vecchia Taverna; mangio l'ennesimo panino e ascolto il vento, l'energia del villaggio, la sua voce. Vorrei avere un grammofono e far risuonare le note di "Giovinezza", ma questo sarebbe chiedere troppo. Mi accontento dell'ipod -
Il brano digitale inizia con un crepitìo di elettricità statica,
una voce di novant'anni fa canta, e io con lei:
Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza
della vita nell'asprezza, il tuo canto squilla e va.
I poeti e gli artigiani
i signori e i contadini,
con orgoglio di Italiani
giuran fede a Mussolini.
La musica termina e resta il rumore monotono delle pale eoliche. Vorrei portarmelo a casa, questo posto; vorrei restare qui per sempre, fermare il tempo - o tornare indietro a quella mattina in cui qualcuno posò la prima pietra. Quel giorno c'era tanto sole e faceva caldo, c'era gente che lavorava, c'era allegria; non chiedetemi come faccio a saperlo, ma lo so.
Infine a malincuore, e mai come adesso, rientro in macchina e lascio Borgo Recalmigi, edificato da mani che non ho mai conosciuto, nel 1927 - anno V° dell'era fascista.
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