mercoledì 8 ottobre 2014

Un breve tour tra l'Alcàntara e i villaggi ERAS abbandonati.


Questo viaggetto di un giorno è avvenuto prima del tour tra i borghi del Ventennio; lo pubblico adesso perchè:
- i villaggi rurali ivi documentati sono stati edificati dopo la guerra, negli anni Cinquanta.
- le motivazioni storiche e personali di queste visite ai borghi agricoli del passato le ho spiegate in   precedenza.



Una giornata fotografica ( tanto per cambiare ) passata tra la valle dell'Alcàntara e i villaggi rurali abbandonati situati sulle montagne di Novara di Sicilia, al confine geografico tra Nebrodi e Peloritani.

  Valico i Nebrodi di mattina presto; l'umidità della notte si è condensata in affascinanti banchi di nebbia nei pressi di Floresta. Ne vengono fuori splendide immagini in low key ( = toni pastello ).

Floresta (ME), m.1275 al risveglio.
montagne e nebbie in prossimità di Portella dello Zoppo, Floresta (ME)

  Raggiungo Randazzo, quindi faccio rotta verso Castiglione di Sicilia e la valle dell'Alcàntara. Mi imbatto in numerose masserie abbandonate costruite in pietra lavica. Qui si lavorava alla produzione del vino, come questa, della quale esploro i locali interni. Dai calendari pare che qualcuno abbia abitato qui sino al 1995.





  Il viaggio prosegue verso il Parco fluviale dell'Alcàntara, nei pressi di Francavilla di Sicilia. Qui il fiume si fa strada tra piccole gole scavate nella pietra lavica. Gli arabeschi di roccia modellati dall'acqua sono molto suggestivi. La segnaletica del parco lascia un po' a desiderare e l'area potrebbe essere un po' più pulita e valorizzata, ma nel complesso il posto non mi delude.

quale mostro meccanico ha investito questo povero cartello ?
ma cosa avranno da nascondere gli astrofisici che abitano qui ?


Gole dell'Alcàntara, sentiero 1. Bellissime cascatelle e piscine naturali.




Mangio due panini sotto un ponte, quello che si vede nella foto precedente, quindi mi dirigo verso le montagne alla ricerca dei borghi abbandonati.

  I sette Borghi Schisina furono edificati dall'ERAS, Ente Riforma Agraria in Sicilia, negli anni Cinquanta.
L'idea era quella di colonizzare ruralmente quest'area montuosa, arida e pressochè deserta.
Vuoi il fatto che in effetti il territorio è più adatto alla pastorizia che non all'agricoltura, vuoi che ormai, nel dopoguerra, la gente non voleva più sentire parlare di campagna, il risultato fu che i borghi non furono mai abitati da nessuno - o semmai lo furono per poco.

  Persi in queste montagne, essi costituiscono agglomerati surreali e inquietanti; mi aggiro tra finestre vuote e porte sfondate. Gli unici abitanti sono vacche e capre, che si rifugiano nei locali che erano stati pensati per i contadini.

  Avevo già visitato in bicicletta uno di questi borghi tempo fa. Il report si trova qui.
Gli atri sono dislocati lungo la statale 185 che raggiunge Novara di Sicilia. Il primo è Borgo Piano Torre, quasi soffocato dalla vegetazione.

gli unici abitanti di Borgo Piano Torre mi fanno da Ciceroni.


Gli interni, ove accessibili, sono in stato di devastante abbandono; si notano i resti delle cucine a legna.
I moduli abitativi sono tutti esattamente uguali; all'ingresso si trova sempre, sulla destra, un forno per la cottura del pane.



Sulla sommità della porta si reperiscono ancora delle maioliche con una Madonna che regge un ramoscello. Recano la firma "De Simone". Volevano essere immagini protettive e beneauguranti, ma non è andata così.


Borgo Piano Torre, la chiesa sconsacrata e utilizzata come stalla
  Il sole appare e scompare; la strada serpeggia tra le case e giungo al termine della piccola città fantasma. All'esterno c'è un vecchio pergolato con dell'uva che raccolgo e mangio, come se il villaggio volesse farmi un  regalo.
In una stanza ci sono un letto disfatto e una vecchia specchiera. Dalla finestra invasa dalle ragnatele filtra il sole di questo pomeriggio in Sicilia.




  I villaggi costruiti più in alto sono Morfia e Pietrapizzuta. La quota e l'aridità del terreno furono fattori svantaggiosi per l'insediamento; la chiesa è molto strana e - francamente - brutta.
Sembra di aggirarsi in una Pompei senza storia.

Borgo Morfia, Francavilla di Sicilia (ME).
Borgo Morfia.
E' evidente l'intenzione del progettista di assegnare un ruolo cruciale alla chiesa;
tutte le abitazioni sono disposte verso di essa, come i fedeli che
debbano ascoltare il sermone del sacerdote.

In alto. Borgo Pietrapizzuta, il più elevato fra tutti.
Sorge in una zona arida e pietrosa, e probabilmente non fu mai 
abitato da nessuno.

  Proseguo alla volta di Novara di Sicilia, m.650. In pieno centro del paese, adiacenti a un bar-pasticceria, fotografo una delle cose più strane mai viste: una serie di maioliche incassate nel muro che promettono cornutaggine a chiunque "tocchi" le piante decorative poste all'esterno. La degna conclusione di questa strana giornata tra le strade di Sicilia.

Novara di Sicilia (ME)
Novara di Sicilia. In pieno centro, maioliche poste sui muri
lanciano oscuri avvertimenti.

Queste in alto sono le piante da non toccare.


fine.

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