venerdì 18 maggio 2012

Conchiglie, barche, gabbiani, fuoco, felicita`

Sono in Norvegia. La strada attraversa un territorio tormentato prima di decidersi a raggiungere il mare; ho dovuto faticare non poco. Poi e` apparso improvvisamente il fiordo di Narvik, uno degli innumerevoli della frastagliatissima costa norvegese. Sono precipitato lungo una serie di tornanti sulla E6, la strada costiera, dove ho incontrato parecchio traffico, il 70% costituito da camperisti diretti a Capo Nord. L`ora di pranzo era gia`passata da un pezzo, e mi sono fermato presso una spiaggia, una piccola insenatura con un pontile e una rimessa per barche. Faceva caldo, sui venti gradi, un altro mondo rispetto alla Svezia. Ho mangiato due panini, scaldato un caffe`e osservato beato il mare, che non vedevo da tempo. Ho raccolto conchiglie sulla spiaggia e mi sono sentito felice, poi sono ripartito verso Bjerkvik, con l`intenzione di campeggiare liberamente in riva al mare. Ho piantato la tenda a qualche decina di metri dalla riva - dal lato opposto si specchiavano montagne innevate. Non avrei per nulla al mondo accettato di dormire in un albergo, di chiudermi in una stanza; questo posto era fin troppo bello, era proprio fatto per stare in tenda.

Il secondo giorno ho attraversato con una certa fatica strade interne, poi ho incontrato di nuovo il mare. Mi sono fermato a Sølvek, dove ho piantato la tenda nei pressi di una rimessa per barche, ancora una volta in riva al mare. Il posto odorava di salsedine, c`erano reti e attrezzi da pesca e una povera barca di legno abbandonata, con la chiglia all`insu`. Quando ho iniziato a cucinare e`arrivato il proprietario; credevo si arrabbiasse per la mia invasione, invece mi ha detto che non aveva nulla in contrario, poi se n`e`andato senza salutare: un po` strani questi qui, penso io. Invece quest`uomo e` tornato cinque minuti dopo con una tanica d`acqua da 10 litri e una quantita` enorme di legna tagliata di betulla; ha acceso un fuoco e ha detto che potevo servirmene per scaldarmi o per arrostire, se volevo. Forse pensava dovevo arrostire un intero bue, vista la legna che aveva portato.

Questa persona non mi ha dato cibo o birra, ma mi ha fatto un grande regalo: quel fuoco col quale mi sono scaldato, sedendomi sulla barca abbandonata; e`stata una delle serate piu`affascinanti del viaggio; dopo cena sono rimasto a osservare le fiamme, mentre cadeva una pioggia molto fine. Ho pensato a questa mia "avventura" da tanto tempo desiderata, ma anche a tutta la strada che avevo fatto, e a tante altre cose alcune delle quali molto personali. C`era un gabbiano che nuotava sul mare, a pochi metri da me; un gabbiano solitario che galleggiava sull`acqua e sembrava incuriosito - e` rimasto un sacco di tempo nei pressi del piccolo "porto" in cui ero approdato. Poi e`andato via. Ho aggiunto ciocchi di legna fino alle dieci della sera, quindi mi sono ritirato nella tenda; ho dato un ultimo sguardo alla spiaggia, prima di infilarmi nel sacco a pelo.

E ho pensato che la vita e`proprio bella, se sai apprezzare i suoi doni piu`semplici.

1 commento:

  1. la vita è bella SOLO per i doni semplici, il resto è tutto superfluo, lo sai bene, è per questo che siamo perennemente insoddisfatti: siamo appesantiti dal superfluo, e il bello che la maggior parte dai beta in giù ne è sempre alla ricerca: i-phones, tablets, sky-calcio, scarpe firmate, suv x6,....qualche pezzo di legna al momento giusto vale più di tutte quelle minchiate

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