Alle 15,13 del 30 aprile, al km 3487, ho varcato il territorio di quel santuario della Natura che e´ la Lapponia. Essa e`una regione che copre l´area settentrionale di Norvegia, Svezia, Finlandia e parte della Russia, i cui confini non sono ben definiti. E´il Nord, quello vero. Poche centinaia di metri dopo aver superato il confine, segnato da grandi pali di legno con incise le lettere della parola "Lappland", ho avvistato il primo branco di renne che si muovevano in mezzo al bosco innevato.
Mi sono accampato due chilometri fuori Dorotea, nei pressi di una fattoria. I proprietari non c´erano, ma si stava facendo tardi e dovevo fermarmi. Sono ritornati alle 21 e trenta, ho sentito le loro voci; non si erano accorti della tenda. Il giorno dopo ho raggiunto Vihlelmina, dove ho trovato l´ostello chiuso a causa della festa del I maggio; ho reperito un alloggio allo stesso prezzo presso un affittacamere grazie a un iracheno conosciuto in pizzeria. Il pomeriggio il proprietario mi ha accompagnato con la jeep a fare fotografie in un´area selvaggia e costellata di fiumi ghiacciati, dove ho fatto lavorare a dovere la Nikon, complice anche un cielo nuvoloso e drammatico.
Nei giorni seguenti ho pedalato per ore sempre su strade quasi deserte; ho notato che l´altezza media degli alberi sta diminuendo man mano che procedo verso nord. Altre renne, e betulle, e abeti. Laghi e fiumi ghiacciati del tutto o in parte. Freddo. La mattina sottozero, di giorno sei gradi, se va bene. A Sandsjon ho dormito nell´adorabile cabina di legno di un campeggio, a venti metri dal lago completamente ghiacciato sul quale viaggiavano alcune motoslitte. Ho assistito a uno spettacolare e gelido tramonto scandinavo. Ho schermato le finestre perche´alle tre del mattino fa gia´luce forte, e questo affascina ma disturba il sonno, anche.
Adesso sono a Slagnäs, un minuscolo borgo dove a stento c´e´un microscopico negozio di alimentari grande quanto una stanza da letto, una piccola scuola e nient´altro. Sono in un altro campeggio, in una casetta di legno. Guardo dalla finestra e aspetto che finisca di nevicare. Sono il solo cliente e quando mi reco negli edifici comuni, che sono dei prefabbricati con il pavimento in linoleum colorato, la sensazione e´quella di trovarsi in una stazione polare. Il gestore del campeggio e` un ragazzo tedesco sulla trentina; lui e la moglie hanno piantato il lavoro in ufficio che avevano a Monaco e che li opprimeva, e si sono trasferiti qui. La clientela invernale, mi dice lui, e`costituita tutta dai piloti collaudatori che vengono qui da tutta Europa a testare le auto in queste difficili condizioni ambientali. Quella estiva da turisti e pescatori attirati dal vicino lago. Questo ragazzo emanava gioia e aveva un forte senso dell`umorismo - si vedeva che era felice qui, che il suo cambio di rotta lo soddisfaceva. "Finalmente ho una vita tutta mia, una vita in cui sono io che decido cosa fare".
Quanto lo comprendevo!!
Ma adesso sta nevicando piu`forte. Si preannucia una fermata forzata. Pazienza.
vai Dario che sei a buon punto!!! Toglimi una curiosità: nel tuo viaggio è previsto di passare da Enontekiö? (è in Finlandia, un pò più a nord di dove sei ora).
RispondiEliminaMi permetto di mettere sul tuo blog (che guardo ogni giorno in cerca di aggiornamenti) il collegamento al sito delle strade della lapponia finlandese (non ho trovato quello svedese), cosicchè chi legge può vedere, in tempo reale, le condizioni delle strade da te percorse:
http://alk.tiehallinto.fi/alk/english/kelikamerat/kelikamerat_5.html
ciao, alla prossima!
ciao anche agli altri lettori che hanno di meglio da che pensare che non IC.
Enontekio e`(di poco) fuori rotta. Si trova sulla 93, che proviene da Capo Nord. Io viaggero`sulla vicina strada 21 , che parte da Skibotn e discende il fiume Muoniojoki. E´importante usare i fiumi nei viaggi in bici : i fiumi scorrono sempre in discesa ! Sono una carta vincente, sono amici del ciclista. Prima di un viaggio di lunga gittata occorre conoscere un po´di Maestra Geografia. Non a caso nel corso nel corso della storia chi conosceva meglio la geografia vinceva battaglie se non intere guerre.
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