Ho lasciato Sortland con un vento molto forte da sud, fortunatamente favorevole alla direzione di marcia. Rotta verso Andenes, ultimo avamposto delle Vesteralen. Nel corso della giornata la violenza del vento e`aumentata e con esso e`arrivata la pioggia. Ho raggiunto Andenes letteralmente volando. Il paese era deserto, erano le 16 e c`era in atto una vera e propria tempesta. Un unico albergo, grigio cubo di calcestruzzo: scartato. Mi sono diretto verso la zona del porto e ho trovato un edificio aperto. Al piano terra quattro porte dipinte di bianco chiuse; al primo piano due gabinetti, aperti - poi tre porte bianche chiuse e una non dipinta con scritto numero 5: aperta. All`interno c`erano reti da pesca e vecchi mobili, nell`insieme era pulita, senza bottiglie abbandonate o segni di attivita`losche. Ho dormito per terra, al riparto dal vento che nella notte faceva tremare l`edificio. Il mattino dopo sono uscito di nascosto prima che gli operai del capannone dirimpetto mi vedessero.
Ancora pioggia il giorno dopo, verso Risoyhamn. Qui ho dormito in una capanna lappone a forma conica, accendendo un fuoco all`interno nello spazio ad esso dedicato. Il posto mi e`stato gentilmente indicato da un postino in pensione cordiale e sorridente, che mi ha anche mostrato dove si trovava l`imbarco della nave Hurtigruten, non ben segnalato. Ho mangiato qualcosa presso l`unico locale del villaggio, un B & Breakfast gestito da una donna mia coetanea che mi guardava in uno strano modo, con occhi gelidi e un falso sorriso. Mi comunicava negativita`, non so cosa rimuginasse nella testa. Al momento di pagare la mia carta di credito non funzionava ( per colpa sua ) e lei si e`risentita, guardandomi dall`alto in basso come a dire: "va bene va bene puoi andare adesso, hai avuto il pasto gratis". Due giorni dopo le ho spedito le sue preziose 90 corone + altre 10 in omaggio da un ufficio postale, con tanti saluti.
Da Risoyhamn sono partito in traghetto alle 4,30 del mattino alla volta di Tromso. Ho goduto del paesaggio dei fiordi dalla poltrone dell`Hurtigruten, poi ho visitato Tromso in una bella giornata di sole. Mi sono accampato a venti chilometri dalla citta`vicino una casa privata. Non mi e`stato offerto nulla, neanche un caffe` - solo l`uso del rubinetto esterno, perche`lo avevo chiesto io.
L`ultimo giorno in Norvegia e`trascorso viaggiando lungo il fiordo che conduce a Skibotn. Mi sono fermato presso un piccolo porticciolo e ho piantato la tenda davanti al mare. Ne avevo un po`abbastanza della Norvegia, Paese in cui la gente sorride molto ma aiuta poco. Ma in fondo per conoscere una nazione bisognerebbe viverci almeno un anno. Voglio pero`dire che contrariamente a quanto proclamato da molti, l`ospitalita`in queste parti del Nord e`davvero scadente rispetto al sud della Svezia.
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