lunedì 17 dicembre 2018

Arrivederci Sicilia.






Questo non è un post fotografico. Ci solo solo due immagini - e tecnicamente piuttosto scadenti. La prima è quella sopra. Una vista dal balcone del retro della casa di campagna, con in primo piano i fili dove stendo la biancheria e in secondo piano un effimero arcobaleno apparso appena prima di un violento temporale -

Tra oggi e domani chiudo la casa per il periodo invernale. Domani parto in nave per il nord Italia, concludendo così un altro anno di vita di campagna.
Decespuglitrici e motoseghe le ho già portate altrove al sicuro; ho ripulito gli oggetti che ho usato e li ho riposti ordinatamente; sposta di qua, sposta di là, lava i sanitari, porta questa cosa in cantina, l'altra nella ex stalla, butta via il vetro accumulato eccetera. - non mi sono fermato un secondo.

Sono in tanti a chiedermi se sono triste o mi dispiace ripartire. Un po' sì.
Negli anni mi sono affezionato a questo terreno forse troppo grande, che magari tra qualche decina d'anni non potrò più curare a dovere. Dove l'energia elettrica arriva da pannelli e batterie che cominciano a dire "ti saluto" già dai primi di settembre e l'acqua è affidata a tubi di zinco degli anni Cinquanta.
(ovviamente è MOOOLTO più importante pensare a interrare la fibra ottica......)

Eppure malgrado tutte queste limitazioni, qui sono stato felice.
C'è chi la cerca nei misticismi, la felicità.
C'è chi nemmeno la cerca, e fa una vita da schifo con la subdola volontà di farla.

Sono stato felice di:
 - raccogliere le arance dei miei alberi e farci spremute con l'aggiunta di vino rosato e menta;
 - piantare e mangiare pomodori e verdure quando altri ben più anziani ed "esperenziati" dicevano che "quest'anno marcisce tutto" mentre a me non è marcito nulla;
 - liberare dai rovi e dalle infestanti fette di noccioleto e un grande castagno centenario;
 - accendere la stufa a legna e alimentarla con la mia legna, bevendomi un goccetto d'amaro quando è a regime;
 - fare grigliate con amici che sono venuti dall'altra parte delle montagne;
 - fare escursioni con amici ormai consolidati in luoghi unici e meravigliosi;
 - fare escursioni da solo a piedi o in bici cercando la Bellezza, spesso al di fuori dei landmark turistici tradizionali;

e tanto altro che non scrivo, se no questa pagina diventa un romanzo.

Stamattina c'è stato un bel sole. Di quello che ti siedi fuori e te lo godi. I miei gatti se lo sono goduto per ore, sulla ghiaia del cortile. Mi piacciono questi animali perchè sono discreti, belli, inodore, silenziosi - ma soprattutto perchè ci insegnano a godere il bello della vita.
Sì, ci insegnano - ho scritto. Spesso ci dimentichiamo delle piccole cose belle della vita, come un bel sole appunto.
E mi dispiace andarmene anche perchè questi prossimi mesi non li vedrò più.







Ho comprato una bici economica, lo scorso luglio. E l'ho usata per fare tante belle uscite. Avrei voluto percorrere le dorsali dei Nebrodi e dei Peloritani, ma c'è stata troppa pioggia a novembre. Avrei voluto percorrere la ferrovia abbandonata della Val d'Anapo a Siracusa, ma alla fine l'inerzia ha prevalso. Lo stesso per la Via Francigena di Sicilia in bici da Palermo ad Agrigento.
Forse l'anno prossimo.

In compenso ho fatto belle escursioni sull'Etna, nei villaggi abbandonati e sui vicini Nebrodi.
Ora il pensiero va al viaggio in bicicletta del 2019 - che probabilmente sarà quasi tutto italiano e quasi tutto lungo il mare. Che attraverserà quella parte del sud Italia in cui uomini in calzari di cuio e tuniche di lino teorizzavano l'indivisibilità dell'atomo qualcosa come ventiquattro secoli fa.

E questo, scusate, mi interessa un po' di più che andare a vedere il Taj-Mahal.

Domani caricherò in macchina cassette di mandaranci, limoni e un bidone di noci.
Prenderò l'autostrada per Palermo, sbarcherò a Genova, arriverò dopodomani a casa.
Sapendo già che ancora prima di partire avrò voglia (come ne ho già adesso) di accendere la decespugliatrice e ripulire a tappeto la mia terra.

Arrivederci amici, arrivederci casa di pietra, arrivederci alberi, arrivederci gatti, arrivederci Sicilia.
Arrivederci.


7 commenti:

  1. Migranti profughi rifugiati? Non serve specificare: il Global documento di Marrakesh pare che nella sua prefazione (che significa mettere le mani avanti) stabilisce che dopo lunghi viaggi estenuanti non c'è più alcuna distinzione tra "migrante economico" o "migrante profugo".

    Scompare astutamente la discriminazione in seno alla categoria e conta solo il "migrante" in quanto tale.

    Raffinatezze, eh?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quale miglior metodo per distruggere la società borghese che farcirla di balordi, senzaerteneparte, ciavadi, perditempo, criminali esotici?
      Prendi una scatola di fagioli, togli i fagioli e li sostituisci con delle lenticchie. Ecco i nuovi borlotti.
      Come siete razzinasifassioleghisti!!

      Elimina
    2. "Comunque se ti capita un sindaco "eroe" come quello di Riace, nella tua fazenda ci mettono una colonia."

      Facciano alla fine quel cazzo che gli pare. Ci metto meno di un secondo a comprarmi un bivani in Ungheria con un po' di terra attorno per passarci il resto della vita.

      Elimina
  2. Beh, allora buona partenza e... ogni giorno che passa ti avvicina al ritornare :D

    Che il tempo passi lieto e veloce tra questa partenza e la prossima discesa...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie.
      Comunque riesco a fare belle cose anche durante i mesi al nord !
      Un caro saluto -

      Elimina
  3. Buone Feste, Lupo Libero.
    Grazie per aver testimoniato tutta questa Grande Bellezza, frutto del tuo lavoro ingegnoso, costante, artefice.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille anche a Te e auguri. Operare sulla terra con le proprie mani è meraviglioso.
      Anche realizzare piccoli gradini di legno e sentieri dà una soddisfazione che nel mio lavoro precedente non avevo mai.

      Elimina