mercoledì 16 gennaio 2013

Noccioli, ulivi, inverno

Un mostro divora-ore - un Moloch che divora tempo. Tempo tempo tempo. Il lavoro sul noccioleto non si ferma alla semplice spuntatina; richiede tagli forti e produce materiale pesante da trasportare e trascinare via su terreno in pendenza. Cinque-sette alberi al giorno al massimo, ma il risultato è spettacolare e ci risparmierà lavoro nei prossimi anni. Nella foto: a sinistra i noccioli dopo la cura, sulla destra gli alberi prima dell'intervento, attaccati dall'edera e folti di crescite.

 
 
Piccole fave crescono
Acetosella
 
 
 
 
Due settimane fa abbiamo fatto potare i nostri ulivi. Portano bene i loro tre secoli di vita, e ne vado orgoglioso. Tra un paio d'anni ci daranno olio per il nostro fabbisogno. Nella foto si notano anche i sentieri che ho realizzato per raggiungerli.
 

 
Infine un'immagine di come è stato gestito il terreno prima di noi: i noccioli piantati dissennatamente attorno agli agrumi, rubandogli luce e costringendoli a crescere verticalmente in modo assurdo. Erano gli anni del businness della nocciola. E della ignoranza, dello sfruttamento della terra in quanto tale.
 

giovedì 3 gennaio 2013

Niente foto questa volta

Perchè certe giornate non si possono descrivere che per sensazioni. Le foto non ci riescono, non renderebbero l'idea. Primo giorno dell'anno - un clima splendido, con aria tiepida e trasparente. Voglio dedicarlo a godermi la campagna senza lavorarci sopra; voglio percorrere il nuovo sentiero che ho ricavato a colpi di zappa, abbellito da gradini in pietra, che si snoda tra i noccioli potati a fatica i giorni scorsi. La legna accatastata a quintali, gli ulivi centenari, l'erba verdissima, le fioriture gialle dell'inverno siciliano. Cammino sul sentiero ripulendolo dalle ultime pietre. Anche quelle piccole, tolgo - dev'essere un tappeto.

Non voglio fare lo sdolcinato, ma anche gli uccelli sembrano felici oggi. C'è una coppia di cinciallegre giallo-blu che si insegue tra i nostri alberi di arance. Si vede che sono tranquilli, non hanno paura di noi - quasi verrebbero a mangiare dalle mani.

Raccolgo chili e chili di arance Vaniglia da uno degli "alberi del Barone". Sono una decina di agrumi secolari piantati alla fine dell'Ottocento dal misterioso barone-agronomo. E' il 1 gennaio 2013 e io sto raccolgliendo le arance da questi alberi. Non è una raccolta come le altre; è un rito reverenziale.

Pomeriggio trascorso a fare barattoli su barattoli di marmellata sulla stufa a legna.

L'odore di legna bruciata - il rombo sommesso della combustione. Una cena con pane di casa, lenticchie e un formaggio pecorino di una bontà d'altri tempi. Un bicchiere di vino e la stufa che continua ad andare.

Una giornata da non dimenticare. Buon 2013.