martedì 2 giugno 2020

Intraregional tour: due giorni in bici tra il Pavese e il Lodigiano.





L'odore dei pioppi. Le acque del Po.
Tutta la Bellezza della pianura lombarda.





Un mini tour di 170 chilometri della durata di due giorni nella pianura pavese e lodigiana
tra risaie, canali, cascine e fiumi.






PRIMO GIORNO.
 DA GAGGIANO A CORTE SANT'ANDREA-FIUME PO; Km 91



Lasciata l'auto a San Vito ho raggiunto in breve il Naviglio Grande a Gaggiano, dalle belle case che si specchiano sull'acqua.







sopra e sotto: Km 4, Gaggiano
e il Naviglio Grande









Gaggiano, 9mila ab.
Il Santuario di Sant'Invenzio (1620)




Lasciata Gaggiano e il Naviglio Grande popolato di cicloamatori in questa mattina di domenica, ho pedalato verso sud in direzione del Naviglio Pavese, tra campi e cascine.



sopra: dopo Gaggiano si pedala sul percorso tematico
'Camminando sull'acqua'. Qui a Cascina Caponera, Km 7










Una chiusa sul Naviglio Pavese in località
Velezzo Bellini (PV), Km 25




Abbandonato il lungo Naviglio Pavese ho virato a est e raggiunto la Certosa di Pavia, che non avevo mai visto:



L'edificio della Certosa di Pavia (1507)




In località S.Alessio con Vialone ho trovato la strada sbarrata con scritto proprietà privata; ho effettuato perciò una deviazione che mi ha portato a un posto forse ancora più interessante: Lardirago e il suo imponente castello:






sopra: Km 44, località Sant'Alessio con Vialone;
da qui non si può proseguire come previsto


sotto: Lardirago e il suo castello,
edificato nel secolo XIV













Poco oltre ho fatto una sosta per mangiare qualcosa in località Inverno, presso un vasta piazza assolata dominata da un altro edificio antico.
Nel primo pomeriggio ho proseguito il viaggio verso il lodigiano; prima di raggiungere San Colombano al Lambro ho pedalato su un bellissimo tratto in terra battuta denominato 'Strada Vecchia Pavese'.



Al castello di Inverno (sec. XV), Km 65




Il bellissimo tratto in terra battuta denominato
'Strada vecchia Pavese' tra i comuni di Inverno
e Monteleone (PV)




A San Colombano al Lambro il terzo castello:
un antico edificio già esistente nel X° secolo




Oltrepassato il Lambro in località Mariotto ho finalmente imboccato la ciclabile del Po esattamente nel punto dov'ero passato nel 2015 durante il viaggio in bici lungo il grande fiume.
Al Km 84 mi sono fermato al cippo restaurato che segna il punto dell'antico Transitum Padi, il guado del Po ai tempi di Sigerico, il cui nome è legato alla storica Via Francigena.



 in alto: il cippo di Sigerico sulla ciclabile del Po/Via Francigena




E' questo un paesaggio di spazi aperti, infiniti. Si viaggia, a piedi o in bici, lungo l'argine del fiume tra filari ordinati di pioppi e campi di granoturco.
Al Km 89 ho sostato presso Corte Sant'Andrea, un gruppo di grandi cascine abbandonate annunciate da un monumentale arco.





sopra e sotto:
il paesaggio fluviale dall'argine del Po









sotto: il borgo di campagna di Corte Sant'Andrea







La vasta piazza con la chiesa di S.Andrea (sec. XVII)





Un paio di chilometri più a sud di C.Sant'Andrea mi sono diretto verso l'ampia riva del Po per reperire un posto per la notte.
Non potevo trovare di meglio: una sconfinata area sabbiosa compresa tra l'argine e il fiume, dove le auto non osano spingersi perchè rimarebbero bloccate nella sabbia - e non si vede nessuno.
Un autentico paradiso per il campeggio libero.







in alto e in basso:
alla ricerca del posto per la tenda














Non ho visto anima viva. Ho aspettato il tramonto scattando foto suggestive al fiume a me caro, beandomi della solitudine e pregustando la meritata piccola cena.
Per fortuna poche zanzare mi hanno disturbato - molte meno di quanto mi aspettassi.







sopra e sotto:
il sole tramonta sul Po









Ora di cena: petti di pollo, insalata, mela
e lattina di birra lasciata a raffreddarsi 
nell'acqua del fiume






SECONDO GIORNO.
DA CORTE S.ANDREA A GAGGIANO, Km 79







Ho passato una notte di ottimo sonno. Una gran pace. Il sole sorge presto e non voglio perdermi le magiche ore che seguono l'alba. Ho fatto colazione e sono ripartito con calma verso Orio Litta, lasciando l'argine.







Un ultimo scatto a Corte Sant'Andrea,
prima di lasciare l'argine del Po in direzione
di Orio Litta







Pioppi e canali



Km 97, l'elegante Villa Litta Carini
a Orio L. (sec.XVII)



Da Orio L. in poi è stato un susseguirsi di infinite strade e borghi piccoli e grandi in cui mi sono districato con facilità grazie alla navigazione gps: Borghetto Lodigiano, Sant'Angelo Lodigiano, Vidigulfo, Siziano, Badile, sino al Naviglio Pavese.


Livraga (LO), Km 102








Sant'Angelo Lodigiano,
la torre del castello Bolognini




Al Km 156 ho sostato per mangiare qualcosa presso il bel lago del Mulino di Cusico; il piccolo viaggio volgeva ormai al termine.
Il navigatore mi ha portato sul ramo est del percorso tematico 'Camminando sull'acqua', che termina/inizia a Gaggiano.

Gli ultimi 14 chilometri li ho percorsi rivivendo le emozioni di questo tour del quale mi rimarranno impressi il senso di spazio e di libertà ritrovata.
Alle 16 le ruote della bici si sono fermate a San Vito dove avevo lasciato l'auto; in totale ho percorso 170 chilometri.







in alto e in basso:
l'ultima parte del giro prima
di raggiungere Gaggiano e
la frazione S.Vito




sopra: l'ultimo chilometro;
San Vito di Gaggiano,
Bosco dei Centopassi










NOTE


Il tratto di provinciale 19 compreso tra Graffignana e S.A.Lodigiano (mappa 2) è privo di margine laterale e pericolosamente trafficato; occorrerebbe evitarlo deviando a nord per Bargano.

Idem tra S.A. Lodigiano e Vigonzone: si può deviare passando per Marudo e Caselle Lurani.

Altro tratto stretto e trafficato di 2,9 Km tra Lacchiarella e Badile. Evitabile via Casarile/Binasco/Zibido San Giacomo.




Per questi due giorni ho caricato la bici in modalità "Bikepacking" = il minimo indispensabile e il carico posto soprattutto davanti.
Sul portabagagli posteriore ho collocato le due borse piccole che normalmente sono poste sul davanti nei viaggi lunghi.
Borsa 1: cibo e materiale per cucina;
Borsa 2: vestiario;

Sul portabagagli anteriore: Sacco a pelo piumino Mountain Equipment Classic 500 (0-20°C); stuoia argentata per protezione materassino; borsa cilindrica impermeabile Ortlieb da lt.13 contenente: materassino gonfiabile e tenda Naturehike Cloud-up 2 del peso di Kg 1,6.

Macchina fotografica e altri piccoli oggetti in uno zaino per ciclismo.




8 commenti:

  1. A tratti alcune foto mi ricordano vagamente l'eurovelo 6 tra le varie chiuse e canali. Bel giro. Tra quanto invece il viaggio verso giù?

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    1. Nei miei trascorsi cicloturistici c'è un solo percorso che eguaglia la dorsale dei Nebrodi, ed è la ciclabile del Po.

      Il viaggio verso giù da giorno 8 giugno in poi.

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  2. C"è davvero tanta bellezza anche a pochi chilometri da casa. Complimenti per le belle foto.

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    1. Tutto sta nello scegliere le strade giuste, i posti più a misura d'uomo.
      Ti ringrazio, ciao.

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  3. Wow, bellissime foto :)

    Mi hanno ricordato il mio paese natio... molto più a "valle" :D
    Comunque queste sono ancora più belle :)

    Buona settimana :)

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    1. Ti ringrazio. Felice di averti ricordato i tuoi luoghi - forse un po' ti mancano ma li rivedrai.
      Un carissimo saluto.

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  4. Ma sulla macchina hai un portabici? O smonti e la ficchi nel bagagliaio?

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    1. Rimuovo la ruota anteriore e metto la bici nel bagagliaio con i sedili posteriori abbassati.

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