domenica 11 ottobre 2020

Conserve, nocciole tostate, una gita lungo il mare e una recinzione riparata.

 

 


 

 

Affondiamo beatamente dentro l'autunno. Le sere sono fresche e umide - finita l'interminabile raccolta delle nocciole abbiamo molto più tempo libero e così abbiamo fatto conserve di pomodoro a basso contenuto di cipolla e con eliminazione dell'eccesso d'acqua e dei semi:

 

 


 


Abbiamo anche iniziato a tostare nocciole. La qualità di quest'anno è altissima, con scarto praticamente nullo:






UNA GITA LUNGO LA COSTA

Sono felice di non possedere un noccioleto a quota più elevata che comporterebbe una raccolta e un impegno nei mesi di ottobre e novembre, caratterizzati da piogge ed erba più alta. Ma soprattutto non potrei avere piena libertà di dedicarmi alle escursioni nei mesi che per me sono i più belli dell'anno.

La prima uscita che ho fatto è stata in bici. Un breve tour lungo la costa tirrenica da Capo d'Orlando alla spiaggia di ciottoli di Torre del Lauro (ME), con panino al giro di boa (32 + 32 Km).



La partenza alle 8 del mattino da C.d'Orlando - frazione S.Gregorio






Il mare a Capo d'Orlando (ME)






in alto e in basso:

l'arrivo a Torre del Lauro e la sosta per mangiare un panino

presso un edificio semiabbandonato

 


 

 



Rientro a Capo d'Orlando



LAVORI IN CAMPAGNA

Sto effettuando lavori di manutenzione come la sostituzione di vari pali danneggiati della (unica) recinzione della proprietà, dal lato confinante con un noccioleto in disuso.

Ho acquistato pali di castagno di generoso diametro e ho provveduto a carbonizzare la punta. Ho terminato questo gratificante lavoro stamattina e il risultato mi pare soddisfacente.


Nuovi pali di castagno


Un tratto della vecchia recinzione con pali attaccati dall'edera, marci o divelti


Rimozione di un vecchio palo




Posa del palo nuovo


Sotto: due foto della recinzione ultimata





Oggi pomeriggio farà ancora bel tempo e voglio trascorrerlo in bici. Domani e martedì è prevista una gran pioggia e abbassamento delle temperature con una massima di 15 gradi. 

Pregusto già la prima accensione della stufa - e ho già delle cassette di legna pronta.

L'autunno, la mia stagione adorata, è benvenuto.





12 commenti:

  1. Come mai bisogna carbonizzare la punta?

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    1. È una rudimentale impermeabilizzazione. Rallenta la marcescenza del legno a contatto con la terra.

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    2. La decarbonizzazione rende il legno ostile funghi e muffe, quindi ne aiuta la conservazione. Cosi mi fu detto.

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    3. Bravo, stavo per dirlo.

      In realtà carbonizzare il legno è una tecnica che si usa nelle costruzioni da tempo immeborabile e serve in tutti i casi in cui il legno è esposto alle intemperie, per esempio se lo usi per coprire il tetto o per i muri perimetrali. Si può associare alla "verniciatura" successiva con qualche tipo di olio impregnante.

      Ho visto diversi video di auto-costruzione di edifici in legno ed è pratica comune bruciare travi e assi o usando vari trucchi, per esempio costruendo specie di forni dove fare passare gli elementi, oppure passandoli sulla superficie con quel "bruciatore" a gas che si usa comunemente per le lavorazioni edilizie col bitume, l'avreste senz'altro visto in qualche cantiere o ristrutturazione. Il vantaggio del "bruciatore a gas" è che si può facilmente carbonizzare solo la faccia esterna dell'elemento in legno, anche dopo che è stato posizionato nella costruzione.

      In giapponese questa tecnica si chiama "Yakisugi" e mi risulta che la usino anche per il mobilio, che perà presumo in quel caso sia verniciato o laccato in qualche modo per preservare la parte "nera" dal contatto con le mani, i vestiti, eccetera.

      Nello specifico della paleria di questo post, sarebbe stato forse meglio bruciacchiare i peletti almeno fino a metà lunghezza.

      Per valutare la cosa bisogna metterla in prospettiva. Noi oggi pensiamo le costruzioni come qualcosa che dura in eterno. E' palesemente falso, lo dico sempre, un edificio in calcestruzzo armato andrebbe demolito dopo 50 anni. Anche cosi però è una logica del tutto diversa da quella antica delle case costruite prevalentemente in legno. In quel caso, sopratutto quando il tetto era di legno o giunchi/paglia o un misto dei due e le pareti di fango tenuto insieme da graticci di rami intrecciati, la casa andava pesantemente ricostruita tutte le estati. Quindi l'idea era di fare durare tutta la faccenda per un solo inverno, non all'infinito. Nella antichità solo gli edifici "speciali" venivano costruiti per durare, per esempio i templi o le chiese, oppure le fortezze. Costavano come oggi i razzi spaziali.

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    4. Ho visionato il video della tecnica giapponese e lo trovo molto interessante; non solo il procedimento è efficace - è pure semplice.
      Da tempo vorrei realizzare un paio di sedute in legno all'aperto. Credo che metterò in atto quanto illustrato, tanto più che mi è rimasta inutilizzata della vernice 'Flatting' per imbarcazioni, particolarmente idrorepellente e tenace.

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  2. Cos'è il "budino" della prima foto? Con mosto d'uva?

    Bellissimo e buonissimo tutto! Bravi!

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    1. È mostarda di vino con spolverata di cannella. Dono tradizionale dei vicini. Un caro saluto !

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    1. Da consumare al mattino a prima fame. Sono una favola, soprattutto la varietà 'Romana', leggermente più dolce della Tonda.

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  4. Il piacere dei primi fuochi, in autunno, con il primo abbassamento di temperatura e la prima umidità, è difficile descriverlo.

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    1. Ho acceso giusto oggi. In casa c'erano 18 gradi e un umido del 69% causa pioggia. Combustione con "modulo di accensione" posto in alto ;-)

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