venerdì 6 dicembre 2024

Tour fotografico nella Sicilia occidentale, 2 di 2.

 

 


 

Abbiamo dedicato quasi tutto il secondo giorno alla scoperta della riserva naturale di Monte Cofano. Già alle 8 ci siamo presentati all'ingresso est - lato baia di Castelluzzo.

 


 

sopra: prime luci del giorno nella baia di Castelluzzo, TP


sotto: nella riserva di Monte Cofano





Il giro ai piedi del possente monte (m.657) è di quasi 11 chilometri con un valico a 250 metri. E' un anello bellissimo che si snoda dapprima a ridosso del mare passando da vecchie torri, poi sale in un trionfo di macchia mediterranea in cui abbondano le palme nane e infine ridiscende bruscamente attraverso un suggestivo canyon:






Una delle attrattive è costituita dal Baglio Cofano (m.250), un vecchio borgo contadino in parte restaurato con semplicità e senza virtuosismi architettonici - insomma all'insegna del buon gusto.

Da esso si gode una vista spettacolare della baia sottostante, verso la quale ci siamo diretti per fare ritorno all'auto.







In conclusione, il giro di Monte Cofano è stato davvero magnifico. Sconsiglierei però di farlo in piena estate, laddove camminare a temperature feroci diventerebbe una pena.

Il cielo si fa scuro e la luce di dicembre cala in fretta. Finiamo la seconda giornata in un B&B a San Vito lo Capo.



FAVIGNANA

La mattina del terzo giorno partiamo alle 8,05 dal porto di Trapani verso Favignana, su un aliscafo ammorbato di odore di gas di scarico di gasolio.

Il tempo regge ma la luce è brutta, livida. Non riesce a far uscire i colori polinesiani del mare, splendidi per la fotografia. Il centro urbano non offre scorci particolarmente interessanti, fatta eccezione per il piccolo porto affollato di barche colorate bianche e blu.







A pochi passi dal porto raggiungiamo il grande stabilimento Florio, segno tangibile dell'epopea industriale della lavorazione del tonno. Ci aggiriamo nei dintorni della struttura, molte parti della quale versano in abbandono con macchinari arrugginiti in mezzo a rifiuti. Alle 10 credevamo aprisse l'interessantissimo museo, il quale resta invece vergognosamente chiuso. Una custode ci informa al citofono che "se ne parla l'anno prossimo".




sopra: l'ingresso allo storico stabilimento Florio che ospita il museo (chiuso)


Prima dei temporali annunciati nel pomeriggio facciamo qualche chilometro a piedi sulla costa nord orientale sino a Cala Graziosa. Camminiamo tra muri di tufo e scogliere su una bella carrareccia sabbiosa, prima di tornare indietro al paese.

Scopriamo che la tratta marina di ritorno costa meno di quanto ci aspettassimo (9 euro), questa volta su un natante nuovo di zecca e impeccabile.

Di Favignana ricorderò soprattutto i gatti di una colonia a ridosso del mare, ed è l'ultima foto di questa tre-giorni nella Sicilia occidentale.







NOTE A MARGINE, CONSIDERAZIONI

La Sicilia occidentale offre paesaggi mozzafiato e attrattive davvero speciali, particolarissime. La costa a sud-ovest di S.Vito lo Capo è straordinaria, sembra l'Irlanda. La grotta Mangiapane è davvero magnifica e raggiungibile facilmente anche dal sentiero escursionistico di M.Cofano con una breve deviazione di 360 metri.

Favignana l'abbiamo visitata sotto una brutta luce fotografica, come ho accennato. Conto di ritornarci in bici, compiendo così facilmente il periplo dell'intera isola. 

Da inizio dicembre in poi queste zone sono comunque un continuo "chiuso". Chiuso il museo del sale a Trapani; chiuso il museo della tonnara di Favignana; la sera di martedì chiusi tutti gli innumerevoli locali di San Vito lo Capo dove si potrebbe mangiare il cous cous. Abbiamo infatti ripiegato su una pizza piccola e costosa, fortunatamente buona. Ho pagato 9 euro per una Margherita, cifra che ho riscontrato solo in Corsica. Le birre, tutte "artigianali" in ossequio alla moda corrente, a 7 euro la bottiglietta (non comprata - chiedete sempre, prima).

Eppure di camper in giro ne abbiamo visti. Turismo ce n'è ancora, anche se ridotto. Probabilmente dopo il boom estivo e autunnale i locali preferiscono andare in letargo e chiudere i battenti. Cosa che comprendo nel settore privato, molto meno in quello pubblico - musei ad esempio, dove in ogni caso anche il visitatore dicembrino paga, pagherebbe, un ticket di ingresso.

I miei voti:

Saline di Trapani: 5

grotta Mangiapane: 8

Riserva di M.Cofano: 9

Favignana: 5 o appena sufficiente



giovedì 5 dicembre 2024

Tour fotografico nella Sicilia occidentale, 1 di 2.

 

 


 

 

Ho iniziato l'ultimo mese dell'anno con un tour di tre giorni nella Sicilia occidentale insieme all'amico Luigi.

Il giro ha preso avvio dalla storica salina Culcasi, poco a sud di Trapani, tra mulini a vento destinati alla macinazione del sale e bacini di evaporazione. Sfortunatamente il museo del sale risultava chiuso (aperto solo su prenotazione, preferibilmente di gruppi numerosi).

 



 


Nel primissimo pomeriggio ci siamo spostati verso la baia di Cornino e abbiamo visitato la vicina grotta Mangiapane (o di Scurati), una colossale fenditura nella montagna che ospita un piccolo borgo abbandonato di contadini.



sopra: la baia di Cornino con il Monte Cofano sullo sfondo


sotto: la grotta Mangiapane







Il pezzo forte della giornata è stato l'accampamento su un panoramico tavolato calcareo dal quale si gode un'eccezionale vista sulla costa sottostante. Non ultima, la presenza di una torre di avvistamento del 1500:






La notte in tenda è stata affatto asciutta e priva di vento, molto frequente da queste parti. Già alle 7 e trenta ci siamo mossi per il giro a piedi della riserva naturale di Monte Cofano.






mercoledì 27 novembre 2024

Una notte sulle nostre montagne.

 

 


 

 

Abbiamo camminato di nuovo sulle nostre montagne. Querce secolari, sentieri meno battuti, tramonti freddi e notti al limite dello zero.

 



 

 

L'alba è stata luminosa, il sole di Novembre sale lento, pigro. Ombre e luci hanno disegnavano un paesaggio sconfinato di colline. 

 



 

 

La Bellezza è tale che alla fine dimentico il fardello. Il pensiero va già alla prossima meta, mentre riprendo l'auto e faccio rientro a casa. Tra paesi abbarbicati in posizione impossibile, nel tempo e nella luce di questo adorato mese.







giovedì 21 novembre 2024

Una mareggiata.

 


 

Adoro alzarmi alle 5 e trenta, nel buio di Novembre. Fare colazione con la candela accesa sul tavolo, guardare dalla finestra apparire la primissima luce del giorno.

Poi il sole sorge da dietro le montagne e inizia a illuminare ciò che resta dell'orto -  i pomodori che resistono imperterriti, i limoni, i mandaranci. Giunge l'odore dei fiori del nespolo, da più sopra, uguale a quello delle mimose.

Ma questa è una foto di qualche giorno fa. Stamattina invero il cielo era scuro e soffiava vento violento di maestrale. Mare classificato in burrasca. Ho fatto un giro in auto lungo la costa tirrenica per scattare qualche immagine della mareggiata in corso, tra Capo d'Orlando e Patti (ME).

 







 


mercoledì 20 novembre 2024

A piedi tra M.Sori e il lago Maulazzo, trionfo di bellezza.

 

 


 

I miei post, lo riconosco, subiscono un'impennata esponenziale a Novembre. E come potrebbe essere altrimenti? Un mese da sogno - paradiso dei fotografi, aria fredda, niente zanzare, meno gente in giro, le "mie" montagne, i Nebrodi, al top della bellezza.

Altra escursione a piedi quindi. In solitaria e con rientro in giornata. L'area questa volta è stata quella di Monte Sori e lago Maulazzo.

 

Lasciata l'auto in località Portella Calacuderi (m.1690) ho raggiunto in salita l'acero monumentale di M. Sori immerso nella foschia e affatto privo di foglie:

 



 

sopra: faggi a sud-ovest di M.Sori

sotto: l'acero monumentale





Grazie all'impareggiabile applicazione gps per smartphone, lasciato il sito dell'albero centenario ho imboccato sentieri in discesa molto poco battuti che mi hanno portato a tre grandi zone umide che non avevo mai visto - e infine sempre perdendo quota, all'incantevole lago Maulazzo, m.1440.




in alto: zone umide

in basso: immagini del laghetto Maulazzo






Superfluo dire che il lago in questa veste autunnale è semplicemente splendido, di ipnotica bellezza. Ho sostato in un'area attrezzata beandomi di freddo e solitudine, infine ho fatto rientro all'auto.

 


 





sopra, ultima foto: paesaggio da P.lla Calacuderi; sulla destra l'Etna


Prima del definitivo rientro ho esplorato una traversa laterale della Statale 289 che portava a un ameno spiazzo erboso con ovile e maestosi alberi aventi per sfondo la cresta sommitale sulla quale indugiavano nuvole. 

Non poteva esserci modo migliore di concludere una giornata indimenticabile come questa.

Tutto perfetto.