mercoledì 23 dicembre 2020

In bici sui Nebrodi al lago Cartolari. Trenta chilometri di sublime bellezza.

 

 


 Viaggi in bicicletta, Escursioni e Fotografia è il nome che diedi a questo blog quasi nove anni fa. Qui il resoconto di una bellissima giornata trascorsa sui "miei" Nebrodi con il mezzo che amo di più: la bici. E con la mia vecchia Nikon come appendice naturale del braccio. Trenta chilometri di sport e di puro piacere nell'aria purissima di montagna, pedalando al di sopra delle nuvole.

 

 

8 del mattino. Lasciata l'auto, mi reco a un negozio di alimentari per comprare un panino. Floresta, il comune più alto della Sicilia, è semi-immersa nella nebbia. Fuori dall'abitato riempio la borraccia presso una fontana pubblica in pietra -

Ci sono solo 3 gradi ma non sento freddo; sono troppo occupato a meravigliarmi del paesaggio di questa parte dei Nebrodi.

 


 





sopra e sotto: l'affascinante paesaggio invernale dei Nebrodi presso Floresta (ME), m.1250





 

Viaggio in pianura per qualche chilometro e sempre al di sopra delle nuvole. Poi imbocco la Dorsale dei Nebrodi all'altezza di Portella Mitta e inizio a salire -

Giungo al bar prefabbricato dove spesso in estate c'è un gran va e vieni di allevatori. Il locale è chiuso e non si vede quasi nessuno. Solo due persone che tagliano legna e tre cani che abbaiano al mio passaggio.





sotto: Case Batessa, m.1300 e il bar presso il torrente Grassetta








La dissestata strada riprende a salire verso Portella Dagara, dove giungo alle 11. Da lì proseguo ancora in dura salita verso la fitta faggeta di Pizzo Scavello.





in alto: sulla pista della Dorsale a Portella di Testa, m.1465

in basso: panorama da Portella di Testa





Un chilometro e mezzo a ovest di Pizzo Scavello lascio la Dorsale e imbocco una pista a sinistra che prima attraversa un altopiano boscato, poi scende decisamente verso il laghetto Cartolari. Occorre fare attenzione perchè la pista segnata sulla carta esiste ancora ma recentemente ne è stata aggiunta un'altra parallela alla prima nel tratto vicino alla Dorsale; lo smartphone e il gps mi sono stati di grande aiuto. Non dimenticate MAI comunque una cartina e un battery pack ben carico.

Non avventuratevi su questa deviazione in caso di bassa visibilità.






Sono le 12 e trenta e "atterro" al lago Cartolari e alla vicina area attrezzata, completamente deserta. Il silenzio è rotto solo dal rumore di un torrente. Mi siedo a uno dei tavoli, quello sotto tre giganteschi pioppi, e mangio qualcosa.





sopra e sotto: sosta al lago Cartolari, m.1400





 

In queste uscite invernali è bene portarsi una giacca di piumino. Pesa poco ed evita di far prendere freddo allo stomaco durante le fermate. In questa occasione mi sono portato anche il fornelletto per un abbondante caffè solubile e la fiaschetta metallica per quattro sorsi confortanti di grappa.





 

Finito di pranzare non indugio. Riprendo la bici e mi riporto sulla pista della Dorsale; le gambe girano bene e presto mi godo diversi tratti in discesa. La luce del pomeriggio è bellissima lungo questa strada dai panorami aperti che ho percorso innumerevoli volte.






 

La gita volge al termine. Un'ultima salita mi riporta a Portella Castagnera e infine a Floresta, dove le case di pietra e i camini che fumano lasciano nell'aria nebbiosa un odore di incenso - l'ultimo piacere di questa meravigliosa giornata fatta di natura, bici, libertà e Fotografia.







sopra: conclusione del giro e arrivo a Floresta

sotto: alcune immagini di Floresta prima del tramonto








9 commenti:

  1. sempre ottimi i tuoi reportage. Buone feste.

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  2. Bella carrellata di foto.
    Ma che siciliano sei, se non metti nemmeno una foto di mare? :D

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  3. Considerato che sei stato fotografato non eri da solo, suppongo.
    In ogni caso, da solo o in due, l'ebbrezza della bellezza infinita, degli spazi e dei silenzi, l'aria, i profumi, l'essere (quasi da) soli in quella fantasmagoria... le parole non possono esprimerla, solo suggerirla.
    Meraviglia!

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    1. Ti ringrazio. Ero da solo. Le foto le faccio da sempre con treppiede e autoscatto da 20 secondi. E mi diverto tantissimo. Che silenzi, che meraviglia.

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    2. Anche la parte fotografica, specie quella che ti immortala, richiede quindi un notevole impegno.
      Bravo!

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  4. Lupo, guardo le tue foto e godo come un matto; non trovo altre parole. Conosco i luoghi e quelle atmosfere ma vederli così perfettamente esternati in rete mi sembra un sogno. Tantissimi auguri e attendo nuove emozioni.

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    1. Ti ringrazio e colgo l'occasione per augurarTi buon anno!

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